Caserta – Lunedì, nella sede di piazza Mercato di ‘Io Firmo per Caserta’ si sono ritrovati, tutti insieme appassionatamente oltre ai rappresentanti a fare gli onori di casa, anche esponenti di Speranza per Caserta, Movimento 5 Stelle e Caserta Decide per entrare nel cuore della discussione riaperta da qualche settimana ma che, fino ad oggi, non aveva lasciato presagire la volontà, da parte di tutti i partecipanti, di voler seriamente costruire qualcosa insieme, anche per alcune schermaglie che hanno caratterizzato le passate settimane.
A dare inizio alle schermaglie il presidente di Io Firmo per Caserta, Vincenzo Letizia, subito rimosso dalla carica a causa delle sue uscite contro Del Gaudio, Guerriero e Di Costanzo e poi arrivato sui giornali per essere rimasto coinvolto nello scandalo della sanità mentale Asl di Aversa.
I quattro movimenti, sembrano condividere l’idea di fare coalizione per cercare di non fare un flop e cercare di andare al ballottaggio.
Ma un nodo sostanziale impera: la scelta unitaria del candidato sindaco. Speranza per Caserta ha confermato il nome di Rosi Di Costanzo (docente e presidente del comitato vivibilità cittadina); Caserta Decide quello di Raffaele Giovine (definito dai giornali dell’editore Nicola Turco ‘giovanotto iscritto ad Architettura fuori corso’ attualmente in cerca di impiego; ‘Io Firmo’ ha lanciato quello di Arturo Di Palo (già presidente del consiglio comunale ai tempi del sindaco Nicodemo Petteruti), mentre i 5 Stelle propongono come candidato di bandiera Danilo Della Valle, candidato alle ultime elezioni europee.
Una coalizione con diversi orientamenti e visioni. Speranza e Caserta Decide sono sensibili al tema dei diritti civili, Della Valle è un putiniano e Putin non sembra essere un sostenitore dei diritti civili. Speranza e Caserta Decide sono, almeno di nominata, movimenti ambientalisti, mentre quelli di Io Firmo per Caserta, vengono bollati dal sindaco Carlo Marino col marchio di speculatori. Nonostante questo, l’unione si dovrà ancora consolidare trovando un sindaco unitario perchè, come la tradizione vuole, la cosa importante sono i nomi e le poltrone mentre di programmi non se ne vede neanche l’ombra.
Con Rosi Di Costanzo, Speranza aveva fatto una scelta che pareva, con obiettività, avere senso. Di Costanzo è una donna, e solo per questo era una novità. In secundis è nota per le sue battaglie contro l’amministrazione a capo di un comitato civico. Forse gli speranzini erano preoccupati dal fatto che la Di Costanzo potesse portare i voti del comitato al centrodestra? (è pur sempre la cugina dell’ex presidente della provincia Angelo Di Costanzo). Potevano stare tranquilli gli speranzini visto che il centrodestra, che arrivati a fine maggio non ha neanche l’ombra di un candidato, è più morto che vivo.
Per Raffaele Giovine, conosciuto anche come il re delle grigliate nelle villette ‘recintate’, vale quello che ha scritto il giornale dell’editore Turco: senza aver mai lavorato, senza aver mai avuto una famiglia da amministrare, e senza neanche un titolo di studio finito, è in cerca di una poltrona affinché i casertani possano mantenerlo a vita, visto l’esempio dei soliti noti di palazzo Castropignano. Notando che il seggio si tramanda di padre in figlio, il giovine ha pensato di trovare sistemazione.
Arturo Di Palo e Danilo Della Valle, non ce ne vogliano, ma non vanno neanche presi in considerazione anche perchè, a differenza di Giovine e della Di Costanzo, non hanno fatto un giorno di campagna elettorale.
Come trovare una sintesi? E’ presto detto. Rumors, o bacchettari, stanno sempre più insistentemente facendo circolare il nome di Francesco Apperti, consigliere comunale uscente di Speranza per Caserta, che aveva preannunciato che non si sarebbe candidato (ne lui ne la Naim).
Insomma dopo 10 anni di opposizione impalpabile, gli speranzini parevano averla ‘ngarrata ma, a quanto pare, ripiegheranno sull’insipido brodino riscaldato che porta il nome di Apperti.
Ai posteri l’ardua sentenza.
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