Quarantacinque milioni destinati alla periferia Sud della città, dal lato destro di viale Carlo III fino all’area Saint Gobain.
E’ questa l’intenzione della Giunta Comunale che ha aderito al ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’ proposto dal governo nazionale. Sindaco e assessori hanno incaricato il dirigente Giovanni Natale, responsabile del procedimento, di presentare tre proposte complessive in quella che è stata delineata come area ‘bersaglio’.
Una lunga linea tratteggiata rossa evidenza i quartieri coinvolti dove, con i contributi governativi (15 milioni finanziabili a progetto), dovrebbero essere attuati progetti riguardanti gli immobili di edilizia popolare.
Interventi che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbero puntare, innanzitutto, a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socioeconomico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e degli immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (la cosidetta e spesso auspicata Smart City).
La fase progettuale potrebbe prevedere la creazione di nuove strutture di edilizia popolare o l’efficientamento, la messa in sicurezza e il recupero degli immobili popolari già esistenti.
Facile prevedere che uno degli interventi riguarderà l’area del rione Acquaviva dove, da tempo, i residenti lamentano problemi agli stabili comunali oltre che alle aree verdi circostanti la cui cura e gestione, come nel caso di via Arno, è rimesso alla buona volontà dei privati e dei comitati civici.
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