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Emilianna lascia il gruppo zinziano ‘Caserta nel cuore’

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Caserta –  La sintesi del lunedì politico casertano è nel titolo.  La consigliera comunale Emilianna Credentino dice addio ai ‘comodi lidi’ zinziani di Caserta nel Cuore per passare al ‘lato oscuro’.

“Ora è il momento della riflessione e, soprattutto, di ascoltare quello che anche agli altri protagonisti della campagna elettorale vorranno proporre. Poi arriverà la decisione” questa la riposta della consigliera Credentino ai giornalisti su quale sarà la sua reale destinazione. Una destinazione, chiara agli adetti ai lavori. Ma andiamo con ordine perché l’addio della Credentino ha una sua motivazione, offerta dalla stessa consigliera comunale. Parla di ‘scelta dettata da uno scollamento dal territorio che si è verificata soprattutto dopo le elezioni regionali.

I consiglieri comunali di Caserta, che per 5 anni hanno rappresentato in aula le istanze della città, sono stati tenuti fuori da ogni ragionamento in vista delle prossime elezioni amministrative del Capoluogo. Si è deciso, forse, di lasciare la scelta ad altre persone in altre città’. Insomma, è chiaro che la Credentino ha salutato tutti a causa del persistente clima di confusione che regna nel centrodestra. L’addio della Credentino a Zinzi segna, da oggi, l’avvio della grande transumanza che certifica la morte, alquanto naturale, del centrodestra. In aria di fare fagotto, per raggiungere Del Gaudio, ci sono sia l’attuale consigliere di Forza Italia, Roberto Desiderio, che l’ex consigliere Antonio De Crescenzo (fino a un mese fa erano dati per candidati in Forza Italia e Fratelli d’Italia). Pasquale Napoletano dalla suo feudo borbonico ha rotto da tempo, le scatole e i rapporti, con i vertici azzurri e si è fatto fotografare con tutte le variabili possibili della politica casertana tranne che con Ciro Guerriero e Rosi Di Costanzo, dunque è diventato il Covid della politica locale: impossibile da tracciare.

Le civiche più politicizzate, come Caserta nel Cuore di Zinzi, soffrono come, se non più, dei partiti.

Il fatto che Nicola Garofalo non abbia preso il largo finora non vuol dire che stia ancora dentro il movimento zinziano, tutt’altro e nei prossimi giorni espliciterà la sua adesione al listone pro Marino. Zinzi ha perso, nel frattempo, anche Daniela Dello Buono e Giovanni Tremante che si candidarono con lui e che sono stati ‘precettati’ da Paolo Marzo.

Un bilancio apocalittico che spingerebbe le persone normodotate a farsi qualche domanda che però, i vertici del centrodestra, non si pongono.

L’uscita della Credentino (a proposito, se si concretizzerà un fronte anti marino con Iv lei ci sarà, altrimenti toccherà al consorte scendere in campo con Marino) arriva quando è diventato più chiaro che i partiti di centrodestra puntano su Pietro Falco cioè sulla candidatura che, più di tutti, appare, e non è una questione personale con lo stimabile Falco, estremamente debole, ancora più debole di quella che poteva essere la candidatura di Giovanni Mancino.

Ora potrebbe essere troppo tardi, la palude della trattativa sta facendo scappare tutti quelli che temono l’inciucio. Tutti quelli in uscita hanno un’unica sensazione: che i leader del centrodestra si siano già accordati con Carlo Marino rinunciando a giocarsi la partita nel capoluogo per ottenere qualcosa in più ai livelli istituzionali superiori, come la provincia. che è in mano, e probabilmente ci resterà, a Forza Italia.

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