CASERTA – E’ partita la sperimentazione di monopattini elettrici in sharing anche a Caserta, seconda città campana dopo Napoli.
In questa prima fase saranno 120 i mezzi messi a disposizione da Reby, azienda leader europea della smart mobility, che i cittadini troveranno parcheggiati nelle apposite aree predisposte in città. Il servizio funziona attraverso l’app Reby, scaricabile dal Play Store e dall’Apple Store. Il costo è di 50 centesimi di euro per lo sblocco, e 20 centesimi al minuto. Per questi primi giorni è previsto uno sconto di 5 euro inserendo il codice «CASERTAEREBY».
«La sharing mobility – ha aggiunto l’assessore alla Mobilità Emiliano Casale – è uno strumento che punta a facilitare gli spostamenti brevi nell’area urbana da parte di residenti, city-users e turisti. È un ulteriore tassello che aggiungiamo alla nostra progettazione di città ecologica. Ringrazio la TMP che ha promosso l’accordo con Reby, certo che l’iniziativa riscuoterà un grande successo».
Diversa è l’opinione di Ciro Guerriero – Candidato Sindaco di Caserta il quale fa osservare l’alto costo sulla effettiva utilità e praticità di questi mezzi, oltre che della loro pericolosità. Poi riferendosi all’assessore alla mobilità:’ Emiliano le cose che possono mettere a rischio la vita e l’incolumità non si improvvisano’.
Comunque il sindaco capace ha detto che va bene e quindi potremo utilizzarlo in sharing, con le stesse modalità delle biciclette e degli scooter. Ma la verità è che in una città come Caserta il monopattino non è un mezzo molto intelligente. Intanto per le buche di cui le strade di Caserta sono costellate ovunque, dal centro alla periferia. La leggerezza del mezzo e le ruote sottili garantiscono contusioni assicurate. Poi il basolatoi: su di essi non ci si può andare col monopattino. E poi le salite e le discese dei ponti . Basta questo per renderli inutilizzabili.
Monopattini? Forse solo sulle ciclabili. Se fossero serie
Se ricordiamo bene, qualche mese fa la Svizzera li ritirò a causa dei troppi incidenti. Ma per non essere critici a tutti i costi, il monopattino potrebbe essere utilizzato solo sulle piste ciclabili, che sono lisce e dritte. Ma a Caserta, come sappiamo, sono ancora troppo limitate, troppo poche, anche se l’autoricandidato Marino ha promesso che le realizzerà “velocemente”. Staremo a vedere. Inoltre, a differenza degli scooter e delle biciclette, non è previsto l’uso di un casco, o almeno di un caschetto. E poi, quali regole debbono osservare i monopattini elettrici? Quelle delle auto, quelle delle bici, o quelle dei pedoni? E poi: possono andare sul marciapiede? E se commettono un’infrazione o causano un incidente, come li si può rintracciare?
In quanti li utilizzeranno?
Non dimentichiamo che solo una minoranza ristrettissima li può utilizzare: i giovani, gli studenti e qualche sportivo provvisto di spirito di avventura. Quanti sono? Risolveranno il problema della mobilità a Caserta? Insomma, non ci sembra che il monopattino a noleggio possa essere presentato come una grande rivoluzione. Ci sono a Caserta ben altre priorità. Infine, interessante è lo studio fatto in California sulla pericolosità di questi attrezzi. Nel 2019 si sono registrati il circa il 20 per cento di incidenti su 100 spostamenti. Un po’ troppo. Raddoppiato il numero di ferita alla testa. E in Italia non c’è l’obbligo del caso, o almeno del caschetto.
Non si deve utilizzare come un giocattolo
Perché l’aumento degli incidenti? Ma perché con il boom dello sharing, chi utilizza i monopattini nelle metropoli sono turisti che non conoscono la città e gente che non ha mai avuto a che fare con questi mezzi, quindi non li sa guidare e tanto meno frenare. Le cose che possono mettere a rischio la vita e l’incolumità non si improvvisano. Ci vorrebbe almeno un patentino per guidare i monopattini e anche le biciclette, così come avviene per gli scooter e le auto. Ma la fretta, l’approssimazione e la superficialità sono la cifra costante dell’amministrazione all’ombra della Reggia del Vanvitelli. Per il momento si va avanti così.
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