“Noi sindaci siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità, e a realizzare il coprifuoco cosiddetto locale, ma insieme a prefetti e questori, che devono coordinare l’azione. Le osservazioni dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia, ndr) andavano in questa direzione, ed è positivo che il Governo ne abbia in parte tenuto conto. Resta però la nostra esplicita e ferma richiesta di coinvolgere le prefetture”. E’ quanto afferma Carlo Marino, sindaco di Caserta e presidente di Anci Campania, che come quasi tutti gli altri colleghi primi cittadini, è preoccupato per la previsione normativa che consente il coprifuoco anto-Covid nelle città; una norma contenuta nel Dpcm licenziato in nottata dal Governo presieduto da Giuseppe Conte. Rispetto alle prime indicazioni dello stesso premier, dal testo è scomparso il riferimento ai sindaci, che ieri sera Conte aveva indicato come unici soggetti istituzionali competenti a disporre il coprifuoco, sollevando un coro di proteste da parte dei primi cittadini e dell’associazione che li rappresenta, l’Anci appunto; “ancora una volta si scaricano sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica” aveva commentato polemicamente il presidente nazionale Antonio Decaro (sindaco di Bari). La protesta sembra aver sortito effetto nella notte, quando il testo è stato modificato. All’articolo 1 del decreto si legge che “delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21”. Marino riconosce l’apertura del Governo, anche se nella norma non si parla del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dai prefetti e composto dai responsabili provinciali delle forze dell’ordine e delle autorità politiche e militari, che per Marino e per l’Anci dovrebbe l’organismo essere deputato a disporre il coprifuoco. Il Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati, ha però chiarito che “è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze”. “Le polizie municipali – spiega Marino – non hanno uomini e mezzi per poter controllare efficacemente il territorio, le forze dell’ordine hanno così un ruolo determinante; da presidente di Anci Campania, conosco la realtà di tanti piccoli comuni della nostra regione, se ne contano almeno 300, che hanno un solo vigile urbano o nessuno, perché l’unico vigile in servizio arriva a scavalco da altri Comuni”. Marino “torna” poi sindaco di Caserta, e ammette che già sta pensando “ad un’area della città in cui proporre l’imposizione del coprifuoco; si tratta del Monumento ai Caduti”; qui quasi ogni sera decine di ragazzi festeggiano compleanni o altre ricorrenze con lo ‘stappo’, stappando bottiglie e bevendo. (ANSA).
Carlo Marino: “Noi sindaci siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità, e a realizzare il coprifuoco cosiddetto locale”
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