“Credo bisogna creare un Ministero della speranza.
Gli Italiani infatti vivono solo di quello, viviamo di Speranza!”
Così ha dichiarato stamattina il leader della federazione nazionale Lavoratori Giuseppe Alviti al centro direzionale di Napoli durante un incontro sindacale sul mondo del lavoro.
“Abolire l’ art .18 introducendo il Jobs Act che indica informalmente una riforma del diritto del lavoro in Italia, volta a flessibilizzare il mercato del lavoro credendo che tale provvedimento riducesse la disoccupazione stimolando le imprese ad assumere si è rivelato il peggior male possibile incrementando la macelleria sociale dei lavoratori e aumentando esponenzialmente la precarietà che è peggio della disoccupazione crea squilibri mentali.
In più si sta parlando di abolire la possibilità di andare in pensione a quota 100 ritenendo che sia stata una sperimentazione per tre anni e intanto il popolo piange .
Tra le ipotesi al vaglio per il 2022, la previsione di una soglia di accesso alla pensione a 63-64 anni con 38-39 anni di contributi, con l’introduzione di penalizzazioni legate al calcolo contributivo.
Che vergogna, a un deputato basta una legislazione( anche meno di 5 anni) per aver un vitalizio oltre i 4 mila euro al mese.
Ad un operaio , se ci arriva, dopo 40 anni e passa di lavoro duro faticoso e stressante a 67 anni in pensione con poco più di 1000 euro al mese.
Ammesso che ci si arrivi a 67 anni.
Col lavoro ad esempio della guardia giurata dopo 25 anni di servizio e 46 di età il sottoscritto è già cotto e affetto da patologie legate al tipo di servizi svolti, si, bisogna creare un Ministero della Speranza,” ha concluso il noto sindacalista napoletano.
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