di Red-azione –
Alla Provincia è in arrivo l’ASL per l’emergenza sanitaria, ex ditta di pulizie pronta ad entrare in azione
Dopo le denunce firmate nei giorni scorsi dal dirigente Gennaro Spasiano e dal presidente facente funzioni Silvio Lavornia sembra, che qualcuno avrebbe chiesto a dei dipendenti dell’ex ditta di pulizie della Provincia di Caserta (il cui contratto è scaduto da oltre un mese) di effettuare degli interventi di pulizia, in particolare dei locali bagni nel tardo pomeriggio.
La notizia è trapelata, e un gruppo di dipendenti (video) si è appostato in serata negli uffici beccando tre dipendenti della ex ditta di pulizie, mandati a casa, il cui contratto è scaduto da oltre un mese, che erano pronti con le mazze e secchio per entrare in azione e pulire i locali, prima di un annunciato blitz degli ispettori dell’Asl.
I dipendenti, si sono visti ‘traditi’ e li hanno ‘mandati via’ invitandoli a non tornare, si sono consultati e hanno deciso di presidiare a turno per ‘difendere’ la sede (vedi foto copertina).
Uno stato di fatto insostenibile per i circa 300 impiegati della Provincia che a causa della crisi economica dell’ente non percepiscono gli stipendi da aprile, oltre ad essere costretti a prestare servizio in locali insalubri.
Ma una domanda sorge spontanea: Chi ha chiesto alla ditta di pulizie di effettuare l’ intervento?
Per quale motivo?
Chi vuol mettersi al riparo da un possibile controllo dell’Asl di Caserta ?
La vicenda puzza, è incomprensibile… Si firmano delle denunce alla Procura ed all’Asl e poi mettersi ‘timore’ che gli ispettori sanitari possano chiudere i locali (che dopo oltre un mese di mancata pulizia sono tutt’altro che agibili…)?
Per decenza non vi mostriamo il VIDEO.
Forse è l’odore della …….campagna elettorale … ha stimolato qualcuno …
Intanto sale la tensione in città, specie tra studenti e docenti del geometra Buonarroti: si era sparsa la notizia di una imminente chiusura dell’istituto da parte della Provincia, fatto verosimile se è vero che l’ente gestisce 93 istituti dei quali ben 92 senza i certificati di agibilità, antisismici e antincendio. Per molti di essi si prospetta davvero una chiusura d’anno anticipata.
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