Altro che discoteche. Qui l’unica cosa da chiudere è il governo Conte. Ciro Guerriero di CKè ci va giù pesante contro le contraddizioni dell’esecutivo sul coronavirus. Nelle discoteche venivano fatti i controlli e sono state chiuse. Contemporaneamente, però, si continua a consentire lo sbarco dei clandestini sulle nostre coste.”Migliaia di immigrati clandestini sbarcano sulle nostre coste e tra loro tantissimi sono contagiati, assembramenti in piazza e gente che non rispetta le regole, e il Governo che fa? Chiude i luoghi di aggregazione giovanile dove invece i controlli esistono. La verità è che l’unica cosa da chiudere velocemente è l’esperienza fallimentare di questo Governo”. ”Intanto agli italiani sembra andare bene così. Tanto metà lavora per lo Stato e ricanterà dai balconi e quindi che cosa loro importa, gli altri sono sempre più poveri e quindi hanno altri problemi e possono pure crepare nella malasanità, in attesa di realizzazioni come quella del policlinico o del collaudo delle strutture covid Per gestire l’emergenza con maggiore efficacia e per tutelare la salute, poteri commissariali, sottrarre a chi lavora per il proprio consenso la gestione di una fase delicata: un vulnus alla necessaria neutralità istituzionale che deve essere garantita durante le elezioni.
Anche Caldoro , “come cittadino e candidato alla Presidenza di una Regione”, chiede a Mattarella di “adottare le iniziative ritenute opportune al fine di scongiurare la sicura violazione di diritti e principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale, determinata dalla proroga dello stato di emergenza, senza adeguate misure volte ad assicurare il rispetto del principio di neutralità in ambito territoriale, in occasione delle prossime elezioni regionali, come, ad esempio, la previsione di nomina di commissari straordinari cui attribuire i poteri emergenziali, riservati dalla legislazione e dai connessi provvedimenti nazionali ai presidenti in carica e agli organi esecutivi delle Regioni interessate, nel periodo di depotenziamento previsto dalla legge”.
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