Capua – Quella macchia di liquami alla foce del Canale Agnena, finita a maggio, appena dopo il lockdown, nel mare di Castel Volturno, aveva suscitato una forte indignazione, soprattutto sui social network. A distanza di circa due mesi i Carabinieri Forestali di Castel Volturno e il personale dell’ufficio locale marittimo della Guardia Costiera hanno individuato una delle fonti di inquinamento da cui provenivano i liquami.
E’ stata sequestrata l’azienda bufalina di oltre 670 capi riconducibile a A.Z. di San Cipriano, titolare dell’azienda zootecnica d’Aversa e del figlio G.Z. di Caserta che, restano indagati, in concorso tra loro, per il delitto di inquinamento ambientale con condotta reiterata e perdurante.
Accusati della compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile della porzione estesa del suolo. Nonché delle acque del Canale Agnena all’altezza del comune di Castel Volturno.
Ora l’azienda, sarà gestita da un amministratore giudiziario nominato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Il nuovo gestore dovrà garantire l’osservanza delle norme in tema di gestione dei liquami prodotti dalle bufale fino al corretto adempimento delle prescrizioni previste dalla legge.
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