Emiliano resta nel Pd ma per ‘fare la guerra’: “Io non mi fido di Renzi”
“Sia chiaro: si può dimenticare che facciamo quello che dice lui. Utilizzeremo la voce delle decine di migliaia di persone che ci hanno votato per impedirgli che ricommetta gli stessi errori evitando di condividere le scelte. Se dovesse rifare questo gioco, lo scontro sarà frontale”. Lo afferma il governatore pugliese Michele Emiliano dopo le primarie del Pd che hanno visto tornare Matteo Renzi alla segreteria del partito.
Matteo è segretario del partito, alla luce dei risultati, lei non ha intenzione di uscire dal Pd? “Non scherziamo. Abbiamo affrontato questo scontro a mani nude proprio per stare nel Pd, perché questo è il nostro partito – ribadisce Emiliano -. E per fortuna: se io e Andrea Orlando non ci fossimo candidati, cosa sarebbe rimasto? Tutto sarebbe stato renziano e la gente si sarebbe allontanata ancora di più dal partito. Abbiamo già ottenuto il nostro risultato principale: ora esistiamo”.
“Io di Renzi non mi fido. Non mi aspetto nulla da lui ma voglio capire cosa ha in testa. Noi ci siamo dati appuntamento il 6 maggio quando nascerà Fronte democratico”, una nuova corrente “composta da uomini liberi e forti. L’obiettivo – spiega – è tenere vivo il partito. E il segretario dovrà garantirne la pluralità”.
Primarie Pd, Renzi si riprende il partito
I fuoriusciti dalemiani, “come i 5 Stelle, temo stiano festeggiando. La vittoria di Renzi è la migliore cosa potesse capitagli – conclude Emiliano -. Il Pd oggi è un animale ferito che alle prossime elezioni rischia di stramazzare. Dobbiamo avere paura già delle amministrative”.
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