E’ l’Asl di Caserta a mettere una pietra tombale sulla validità dei test rapidi.
Nel dispiegamento di forze per la tanto decantata operazione di controllo dell’onda di ritorno Nord-Sud, stando ai dati pubblicati dall’Asl di Caserta, sono state controllate 1498 persone di cui 17 con temperatura corporea superiore ai 37.5°.
Ovviamente, anche su questa cosa, avevamo detto che se si sta al sole per diverso tempo e, probabilmente quelli che sono tornati in auto da Milano e dal nord, hanno vissuto questa condizione, aumenta e supera i 37 gradi, indipendentemente da problemi di ordine febbrile.
Ciò accade anche a chi fa un pò di corsetta o attività fisica, ne sa qualcosa un nostro collaboratore che si è visto puntare il termometro frontale ad infrarossi e lo volevano ricoverare. Nel ricontrollare si è dovuto ritornare sui propri passi e l’atleta a continuare il suo allenamento quotidiano.
Tornando a noi, nel caso specifico di persone che avevano viaggiato 7/8 ore sotto al sole contava fino ad un certo punto e lo scrivemmo. Sempre l’Asl, poi ha detto, che 907 persone si sono volontariamente sottoposte ai test proprio perché, tornando dal nord, hanno voluto in qualche modo mettere a disposizione se stessi alla causa della sicurezza e della prevenzione.
Di questi 39 sarebbero risultati positivi, ed anche questa non sarebbe un definizione precisa, nonostante l’Asl di Caserta la stia usando.
I test rapidi non stabiliscono alcuna positività ma, come abbiamo scritto in almeno 10 occasioni, stabiliscono la presenza contemporanea individuale o la non presenza di due precisi anticorpi Igg e l’Igm.
Di questi 39 presunti positivi, alla fine, uno solo è risultato positivo anche al tampone. Questo a dimostrazione di quanto inaffidabile sia il test rapido anche come semplice pre-analisi, come semplice indicatore.
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