Le botteghe dei fotografi, un settore che sembra dimenticato dall’attenzione pubblica, ma che più di ogni altro è penalizzato dalla crisi.
Si stima la perdita di un intero anno di lavoro, poiché marzo e aprile sono proprio i mesi di cui vive il fatturato.
Sospese le cerimonie, matrimoni, comunioni, feste di laurea, si annienta il lavoro degli studi fotografici, che hanno dovuto chiudere pur non essendo nella lista degli esercizi sottoposti a restrizioni, come spiega Raffaele Ferraro, proprietario dello storico centro fotografico in via S.Carlo, cuore antico di Caserta: “Inutile restare aperti, abbiamo preferito risparmiare le spese per corrente elettrica e altre bollette. Quasi tutti hanno deciso di fermarsi. Da Carnevale non abbiamo più lavorato, e viviamo l’assoluta incertezza per il futuro. Soprattutto il nostro codice ateco non può essere inserito nei bandi per chiedere sostegni alla Regione. Siamo una categoria dimenticata”. Non avendo un sindacato che li supporti, i fotografi della Campania si sono riuniti, virtualmente, in un gruppo Facebook ‘Fotografi e videomaker esclusi dalla Regione Campania Covid19’.
Un modo per dare voce alle proprie rivendicazioni. Altri commercianti di Caserta e provincia in questi giorni lamentano la crisi del settore, alcuni hanno esposto sulle saracinesche chiuse un manifesto con un cappio, per indicare la drammatica situazione della piccola media impresa.
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