Si accascia in strada, in Piazza della Prefettura, quasi esanime. Le persone gli passano accanto a piedi e in bici. Nessuno si azzarda a toccarlo o a chiedergli se ha bisogno di aiuto. Ci sono anche degli ausiliari del traffico.
È la paura del “demone”, come l’ha chiamato Ciro Guerriero presidente di Caserta kest’è a cancellare l’umanità in questa città messa in ginocchio non solo dalla crisi, dalla psicosi del contagio, ma nel contempo si fanno gli aperitivi in barba al senso di responsabilità che ognuno dovrebbe avere.
In soccorso dell’uomo, si attendono i nuovi monatti, i medici del 118 con le tute anti-contagio sempre che ci siano a disposizione, intanto ‘piazzato’ a pochi metri in bella mostra a pochi metri un defibrillatore, che forse dovrebbe essere preso e utilizzato. Caserta Kest’è, si Kest’è!!!
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