Crisi, tensione, rimpasto al Comune di Caserta. A Piazza Vanvitelli non vi è affatto un clima disteso, anzi, le diversità e le ambizioni personali (discutibili, ma non a discapito di un’intera città) sono sotto gli occhi di tutti. A Palazzo Castropignano, in seguito alle dimissioni degli assessori Camillo Federico ed Antonella De Benedictis, si è aperta la crisi.
Crisi, tensione, rimpasto al Comune di Caserta
Non sono mancati momenti tensione nel corso dell’interpartitico svolto in Comune a Caserta per discutere della crisi . Gli 8 consiglieri comunali di Centro Democratico, Socialisti, Campania Libera e Verdi più Pasquale Antonucci hanno chiesto quattro posti nell’esecutivo. Mente il Partito democratico e Obiettivo Comune hanno cercato di frenare le richieste.
Non sono mancati momenti di tensione. Prima quando Pasquale Corvino ha chiesto che dall’interpartitico fosse escluso Gianfausto Iarrobino. In quanto giustamente si faceva rilevare, non facente parte della coalizione del primo turno elettorale. E poi quando lo stesso Corvino ha minacciato di lasciare riunione (e anche la maggioranza) perché non si riusciva a trovare un accordo.
Dopo tre ore circa di discussione, è arrivata comunque un’apertura da parte del Partito Democratico sull’opportunità di lasciare quattro caselle agli otto consiglieri. Sopratutto dopo che sul tavolo sono state messe le agenzie speciali dei Servizi sociali e dei rifiuti che a breve dovrebbero essere realizzate. Le parti si sono aggiornate a dopo il consiglio comunale di lunedì. Il sindaco Carlo Marino vuole verificare in aula la consistenza della sua maggioranza prima di mettere mano alla giunta.
Nessuna discussione, per ora, sui nomi. Anche se nel rimpasto potrebbero perdere la poltrona Pietro Riello e Federico Pica. Per Campania Libera entrerà Vincenzo Girfatti, mentre da valutare le chances di Mirella Corvino ed Emiliano Casale. ”In questo momento – dichiara Massimiliano Marzo – e’ prematuro fare previsioni. Nel caso, mi fosse presentato un progetto politico valido per la città di Caserta potrei anche passare in maggioranza, solo dopo il parere positivo del mio partito”. “Per quanto riguarda il Sindaco Carlo Marino e il suo partito, ovvero il PD, è chiaro non scorre buon sangue è noto che il suo gruppo politico ha additato e rinnegato la mia persona, prima che dopo la campagna elettorale. Qualora entrassi in maggioranza, non sarebbe certamente al suo fianco”.
In tutto questo secondo Voi a farne le spese chi è? …..Kest’è!
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