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Giornata Mondiale del Sordo: Caserta Kest’è si unisce all’appello

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Il presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, fa un appello alle istituzioni italiane, l’unico Paese europeo che non ha ancora riconosciuto la sua Lingua dei Segni (LIS). La campagna, sostenuta anche dall’Associazione Caserta Kest’è per aiutare le persone con disabilità poco tutelate,  vuole ricordare a tutti come “basta un piccolo gesto!” per riconoscere il diritto d’inclusione, anche linguistica, che i sordi chiedono. Infatti, domani, ricorre la Giornata Mondiale del Sordo: un’occasione importante perché, nell’era delle fake news e di quella che Papa Francesco ha definito “avvelenamento dell’informazione”, c’è chi considera la lingua un bisogno imprescindibile. L’appello che suona più efficace viene dalle parole di Brazzo, il rapper italiano sordo fin dalla nascita, che nel suo brano “Sono Sordo Mica Scemo” definisce la lingua dei Segni come “una lingua silenziosa, un codice con cui dire ogni cosa”. In tutta Italia sono approntate iniziative per sensibilizzare chi sottovaluta la portata sociale di questa disabilità. La giornata è stata anticipata dalla Giornata Internazionale delle Lingue e dei Segni dello scorso 23 settembre, istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per proteggere la diversità linguistica delle persone con disabilità allo scopo di garantire il pieno sviluppo e la realizzazione dei diritti umani delle persone sorde.”Oggi noi li definiamo Segni, eppure sarebbe più opportuno parlare di Lingua”. L’appello di Brazzo e di circa 40.000 sordi Italiani è che venga data attenzione a quella che per molti è una vera e propria lingua madre. Sul vuoto normativo che regoli la Lingua dei Segni, aveva puntato i riflettori la deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli che, nel marzo scorso, nel suo intervento alla Camera aveva gettato un velo d’imbarazzo esprimendosi proprio nella lingua dei segni. Davanti all’impossibilità di comprensione da parte della Camera, aveva fatto appello ad intervenire nell’approvazione della legge sulla Lingua dei Segni che, se ci fosse, permetterebbe anche ai sordi di seguire le audizioni in Parlamento.L’ultimo Paese europeo ad aver approvato la Lingua dei Segni è stato il Lussemburgo il 24 luglio 2018, precedendo di poco il riconoscimento ufficiale nella Repubblica di San Marino. Il ritardo dell’Italia è percepito come vergognoso e l’idea che l’approvazione definitiva impilicherebbe un impiego di fondi attualmente non reperibili è inaccettabile. Eppure, i sordi sono orgogliosi della loro lingua e cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica che spesso, per impasse come il vuoto normativo già citato, non riesce a stare al passo con i tempi. Come insegna la saggezza popolare, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

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