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Il Bilancio “criminale” secondo Guarino

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Il simpatico e bravo  Gianluigi Guarino  riassume cosi la questione ‘bilancio’ sul suo quotato giornale on line. Ecco estratto un tratto della sua analisi:

”Caro Pica, caro Marino, caro quell’altro che sta nell’Ufficio Finanze non lo nominiamo proprio, dato che si tratta di un passante che si trattiene e bighellona, sapete cosa significa questo? Che il Ministero degli Interni ha accertato la falsità del Bilancio Comunale.

Non esiste un reato che, nel settore pubblico, sia omologo al falso in Bilancio relativo ai soggetti che si muovono nel settore privato. Ma se ci fosse, voi oggi sareste tutti indagati.

Il riaccertamento dei residui attivi e passivi vuol dire esattamente quello che noi denunciamo da anni: voi, ma anche chi vi ha preceduto, per poter continuare a spendere soldi per far ingrassare le vostre clientele, falsificate i Bilanci.

Perché se c’è una serie storica che sancisce, senza tema di smentita, che dalla tassa rifiuti arriverà ineluttabilmente un gettito di 15-16 milioni di euro all’anno, voi, da tre anni per quanto vi riguarda, continuate a creare una voce di entrata pari alla platea accertata dei contribuenti, circa 21 milioni.

In base a questa posta di Bilancio, impostate le politiche di spesa nascondendo la polvere sotto i tappeti in attesa poi che la merda venga fuori per la terza volta con la dichiarazione di un terzo dissesto, dato che quando in sede di consuntivo i conti non tornano, gli scostamenti aritmetici tra quello che voi avete speso in base ad entrate solo virtuali e le entrate vere, andranno ad ingrossare la struttura ormai elefantiaca da ineluttabile bancarotta dell’indebitamento cittadino.

Dunque, rispondendo al Ministero il Comune di Caserta sputtana se stesso, autoaccusandosi in pratica di aver redatto un Bilancio farlocco. Messo spalle al muro, non può più negare l’evidenza e dunque fornisce piena ragione a tutto ciò che questo giornale ha scritto negli ultimi anni.

In un posto civile verrebbe applicata la regola o quantomeno ci si proverebbe. La regola, cioè la legge, afferma che il Bilancio di Previsione di un ente deve obbligatoriamente finire in pareggio, cioè la previsione delle entrate deve essere pari a quella delle spese. In poche parole se tu scrivi, come scrivi in sede di Previsione che le entrate saranno pari alle uscite, così dovrà essere quando il corso dell’intero esercizio andrà a terminare con il rendiconto o Bilancio Consuntivo che dir si voglia.

Drogare i residui attivi, non costituire dei seri fondi di prudente gestione del rischio sui mancati introiti tributari è un atto, a nostro avviso criminale, operato dalla politica. In poche parole, si lavora a debito per far mangiare gli amici, nascondendosi dietro al paravento di residui attivi che poi saranno drammaticamente smentiti quando, in sede di Consuntivo, si tireranno le somme.

Facciamo un esempio pratico: nel Bilancio di Previsione, il Comune di Caserta ha messo nella parte attiva entrate tributarie per 50.019.349,86 euro salvo poi accertarne solo 46.317.175,85 euro con un disavanzo di 3.702.174,01 euro.

Come avete notato, abbiamo introdotto un terzo stadio, una ulteriore falsificazione del Bilancio: lo scostamento tra la previsione e l’accertato che, badate bene, non è l’incassato. Insomma, occorre un temperamento furbastro per gonfiare anche il conto fatto sulla platea di potenziali contribuenti.

Se, infatti, parliamo di quello che è stato effettivamente incassato (con numeri riferiti non al 31.12.2018, ma ad oggi) la cifra scende a 39.508.389,12 euro con un disavanzo finale di 10.510.960 euro, dei quali quasi 7 milioni solo per la Tari (a cui abbiamo dedicato uno speciale trattazione all’inizio di questo articolo).

Sì, avete letto bene, proprio la Tari, quella che un sindaco spericolato e un assessore amministrativamente bollito, hanno ridotto, peggiorando ancor di più i dati del 2019.

Facendo un conto complessivo, aggiungendo anche gli anni passati, siamo arrivati ad oltre 50 milioni di mancate riscossioni solo per la tassa sui rifiuti.

Ma oramai è inutile parlarne.

I casertani magari sperano finalmente in una diminuzione della spesa in materia di rifiuti ed invece Marino si appresta ad aumentare il numero dei dipendenti di altre 30 unità che naturalmente la collettività dovrà pagare”.

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