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Truffatori acquistano un Rolex da 20mila euro con assegno falso: rinviati a giudizio

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Grazie ad un’articolata indagine che ha coinvolto anche le questure di altre province, i poliziotti della sezione volanti di Brindisi (coordinati dal vicequestore Vincenzo Maruzzella) hanno individuato i presunti autori della truffa. Gli indagati risiedono rispettivamente nelle province di Napoli e di Caserta. Il raggiro risale alla scorsa primavera quando un professionista decise di vendere il suo Rolex affidandosi ad un noto portale del commercio online. La compravendita ebbe esito positivo e nel giro di qualche giorno si perfezionò in banca. L’orologio venne pagato mediante un assegno circolare del quale si accertò la genuinità grazie allo scambio rituale di informazioni fra gli istituti di credito. A breve, tuttavia, la banca fece sapere al suo cliente che l’assegno era falso e che, di conseguenza, non era stato versato alcun denaro sul conto corrente. L’uomo, sbalordito, non potè far altro che presentarsi in questura per spiegare quanto accaduto, nonostante le precauzioni adottate. Tra queste anche la verifica della reale copertura dell’assegno secondo le regole del “benefondi”.Le prime indagini si sono basate sull’analisi dei fotogrammi estrapolati dalle immagini concesse dalla banca. Il recapito telefonico utilizzato per i contatti della vendita portavano ad un cittadino extracomunitario irreperibile. L’attività investigativa si è presto allargata ad altre province, ad esempio in Toscana. Qui, infatti, recentemente si era consumata una vicenda simile. Alla fine si è scoperto che la banca dati da cui l’assegno aveva avuto origine, riconduceva alla provincia di Caserta. L’istituto, contattato a sua volta, è risultato essere vittima di intromissione fraudolenta nei suoi sistemi telematici. L’investigazione ha fatto luce sulle modalità adottate dai responsabili che erano soliti scambiarsi i ruoli (compratore, palo, autista). Sono così state denunciate per truffa, dagli agenti di Brindisi, due persone: quella che materialmente ha preso il Rolex pagandolo con l’assegno falso e l’accompagnatore autista. Per entrambi è stato stabilito il rinvio a giudizio.

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