Dopo quello negli stadi, arriva il Daspo urbano: i ‘vandali’ che deturpano zone di pregio delle città non potranno più frequentarle per un periodo di 12 mesi.
E’ una delle misure contenute nel decreto sulla sicurezza urbana, presentato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, ed approvato dal Consiglio dei ministri.
Il testo, 18 articoli, concede ai sindaci il potere di ordinanza – “ma non ci saranno sindaci-sceriffo”, ha puntualizzato Minniti – ed è stato condiviso con l’Anci. La linea guida del provvedimento, ha spiegato il ministro, “è un grande patto strategico tra Stato e poteri locali”.
NASCE COMITATO METROPOLITANO – Il dl crea un nuovo organismo, il Comitato metropolitano, co-presieduto dal prefetto e dal sindaco della Città metropolitana, che svolge attività di analisi sulla sicurezza urbana nel territorio di riferimento. Si prevede poi che enti pubblici e soggetti privati possano concorrere, anche finanziariamente, all’attuazione delle politiche integrate di sicurezza urbana.
ALLONTANAMENTO FINO 48 ORE PER CHI LEDE DECORO – Vengono introdotte sanzioni amministrative da 300 a 900 euro con l’ allontanamento fino a 48 ore per chi leda il decoro urbano o la libera accessibilità o la fruizione di infrastrutture (ferrovie, aeroporti, ecc.), luoghi di pregio artistico, storico o interessati da flussi turistici, anche abusando di alcolici o droghe, esercitando la prostituzione “in modo ostentato”, esercitando il commercio abusivo o facendo accattonaggio molesto.
DASPO URBANO – E per chi si è ripetutamente reso protagonista di lesioni al decoro urbano scatta il Daspo urbano, l’ allontanamento fino a 12 mesi. Stessa misura, ma per un periodo da 1 a 5 anni, per chi spaccia droga nelle discoteche e locali di intrattenimento.
CHI SPORCA CITTA’ DOVRA’ RIPULIRLA – E sempre nell’ottica di avere città più vivibili e pulite, il dl affida al giudice la possibilità di disporre il ripristino o la ripulitura dei luoghi o risarcimento, per chi deturpa o imbratta beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati.
ANCI, ARMA IN PIU’ PER I SINDACI – Soddisfatto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. “I sindaci – ha commentato – da oggi hanno un’arma in più per garantire la sicurezza dei cittadini: la legge. Finalmente non devono più combattere la battaglia per la sicurezza delle città con le armi spuntate. Con i nuovi e più incisivi poteri riconosciuti, su nostra sollecitazione, dal decreto legge potremo dare ai cittadini le risposte che si aspettano da noi pianificando la strategia. E anche contribuendo a reprimere i reati che particolarmente incidono sul diritto a sentirsi sicuri”.
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