Troppo spesso i politicanti incaricati di occuparsi dell’urbanistica e così anche del sistema verde pubblico, prendono in mano uno stato di fatto e lo consegnano nello stesso modo quando vanno via o spesso peggio, hanno lasciato che il sistema si degradasse senza ottemperare alla manutenzione che non si esprime solo con la “recisione dei rami”.
Il tutto nasce sempre dal solito motivo, anche se è luogo comune, retorica, ovvero chi ha potere di fare proposte a livello urbanistico, non le esercita perché non le studia, e se vengono proposte sono una tantum di soluzioni impellenti e troppo spesso inadeguate e costose senza che dietro ci sia uno studio tecnicamente valido e una valutazione dei costi che sia più bassa dei benefici, chi è pagato per lavorare al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, pensa solo alla propria carriera politica senza dare ciò di cui la città ha bisogno.
Eppure non bisogna essere tecnici per proporre delle soluzioni che sono governate dal buonsenso e dalla spinta positiva di voler migliorare le cose per la comunità.
A parte questo piccolo sfogo che potrebbe definirsi “qualunquista” ma veritiero, ciò che è sempre mancato è un approccio metodo- logico del verde pubblico e privato che considera questo come “sistema organico ragionato” ha portato alla inevitabile esistenza di problematiche di tipo logistico, economico, e di qualità del verde.
Ebbene, ieri, mercoledì 3 aprile 2019 ha avuto luogo un incontro di una non ben qualificata associazione per discutere nonché intraprendere azioni urgenti per la pianificazione urbana del verde pubblico nella nostra città.
Presenti anche rappresentanti del WWF e Legambiente, vi chiederete cosa è stato deciso nel merito e quali soluzioni sono state adottate per impedire il deturpamento e tutelare il patrimonio arboreo della nostra città.
Cari lettori, con nostro rammarico, possiamo dire in tutta sincerità che di tutto si è parlato fuorché di come preservare gli alberi visto il ruolo essenziale che svolgono, rappresentando un argine contro gli inquinanti e in particolare contro le polveri sottili sprigionate dai veicoli.
Quindi, come diciamo sempre noi, si parla tanto, forse troppo ma nessuno interviene a risolvere il problema.
A tale conclusione è arrivato anche il presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero il quale, presente all’incontro con alcuni membri dell’associazione, ha sottolineato che invece di cercare soluzioni per salvaguardare tutto il verde pubblico della nostra città , si fanno tante chiacchiere senza arrivare ad un risultato concreto.
Nessuno dei partecipanti è stato esaustivo nel trovare proposte alternative all’abbattimento degli alberi rimasti per poco tempo ancora in vita ne sono state discusse azioni da intraprendere contro l’amministrazione comunale che ha il dovere di tutelare la città e non di portarla al degrado più totale, come sta accadendo”, conclude Guerriero.
Bisogna ricordare che la salvaguardia del verde pubblico urbano è una battaglia senza tregua contro le autorità competenti, che l’associazione di Caserta Kest’è ha posto in essere e che non abbandonerà finché non avrà il risultato sperato: una città splendente e piena di vita.
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