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Salvini e il NO al film sui Casalesi firmato Vallanzasca.

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L’ex moglie di Renato Vallanzasca, insieme al nipote di una famiglia di camorristi e a un esponente rampante del Movimento 5 Stelle, impegnati per promuovere un film con la “vera storia” delle indagini e dei processi ai Casalesi, la feroce organizzazione criminale che ha regnato per anni in provincia di Caserta.

Nei giorni scorsi i protagonisti del singolare triangolo si erano dati da fare per la presentazione del film che si doveva tenere domani in provincia di Latina. Ma il prefetto della città ha ritenuto che la faccenda fosse abbastanza anomala da venire segnalata al ministro degli Interni. E ieri Salvini annuncia: la presentazione non si farà.

Il film si chiama «La Casalese-Operazione Spartacus», ed è tratto dall’omonimo libro di Antonella D’Agostino, che sposò Vallanzasca quando il bel Renè era da anni in carcere e che ha divorziato da lui l’anno scorso: platinata, assai vivace, la D’Agostino – che è originaria di Mondragone – era finita in cella per usura insieme ad alcuni personaggi legati ai clan locali. Le riprese del film non hanno avuto vita facile, ma in qualche modo – non si sa con quali risultati – la produzione è arrivata in porto. E per martedì prossimo era prevista la presentazione ufficiale in un ristorante.

Ma ieri il prefetto Maria Rosa Trio ha scritto al ministro dell’Interno segnalando d’urgenza lo strano retroscena dell’iniziativa. «Nella tarda serata di ieri sul sito online Latina Tu è apparsa a firma di Bernardo Bassoli, personaggio noto quale appartenente al Movimento 5 Stelle, già responsabile del Meetup di Latina la notizia che martedì 26 marzo presso il ristorante Villa Caribe di Spigno Saturnia la scrittrice Antonella D’Agostino, ex moglie del noto criminale Renato Vallanzasca, ha organizzato la presentazione del libro e dell’omonimo film».

L’evento «aperto al pubblico, prevede la proiezione di un cortometraggio per pubblicizzare l’uscita del film, il cui contenuto è ancora sconosciuto, e un buffet per circa un centinaio di persone». Il «Villa Caribe», aggiunge il prefetto, è di proprietà di un signore di Pomigliano d’Arco, «con precedenti per truffa e guida sotto l’effetto di alcolici». Ma l’aspetto più rilevante è che «la locale Questura ha precisato che all’evento è prevista la partecipazione di appartenenti alla famiglia Bardellino in veste di produttori del film». Oltre a finanziare le riprese del film, la famiglia avrebbe pagato di tasca sua anche l’evento al ristorante: «Il titolare del ristorante emetterà la fattura di pagamento delle spese sostenute a nome della società Roxyl Music Film, collegata a Angelo Bardellino, noto pluripregiudicato, nipote del famigerato Antonio, già capo del clan dei Casalesi». Il tempo per il fonogramma di arrivare al ministero, e Salvini fa sapere: «l’altolà del prefetto è in fase di ufficializzazione e arriva su input del Viminale». Babà e bufale saranno per la prossima volta.

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