Giulia Bongiorno, Ministro della Pubblica Amministrazione, ha dichiarato la volontà di voler sottoporre a test psicologici gli aspiranti magistrati e stravolgere il tradizionale metodo di selezione.
Infatti, secondo la Bongiorno, i magistrati sono troppo legati ad un sapere nozionistico, spesso lontano dalle concrete complessità della carriera in magistratura.
I test psicologici dovrebbero essere funzionali a verificare la stabilità emotiva, l’empatia ed il senso di responsabilità, caratteristiche imprescindibili della professione.
Per la Bongiorno quindi, i magistrati dovrebbero essere sottoposti ad accurati test psicologici, volti a stabilire se l’aspirante giudice possiede o meno l’empatia, la responsabilità e la stabilità mentale per coprire il ruolo.
Dunque, per lei l’attuale metodo di selezione dei giudici è antico e poco funzionale: si tratterebbe di un percorso eccessivamente lungo che porta i candidati ad acquisire una conoscenza di tipo nozionistico, lontana dalla realtà dei fatti e dalla complessità del mestiere.
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