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Hotel Rigopiano – Estratte delle persone vive

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Hotel Rigopiano – Estratte delle persone vive. Sette persone sono state individuate vive dai vigili del Fuoco, protette da un solaio nella zona delle cucine, sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, a Farindola (in provincia di Pescara), travolto mercoledì da una slavina di neve e detriti; tutti estratti dalle macerie  , sarebbero in buone condizioni.

Fra i sopravvissuti, una donna e un bambino sarebbero la moglie e il figlio di Giampiero Parete, il sopravvissuto che ha dato l’allarme: in discrete condizioni, sono stati portati all’ospedale di Pescara; ancora non c’è traccia della figlia. Altre tre delle persone salvate sono una famiglia di Osimo, in provincia di Ancona: un uomo di 41 anni, una donna di 37 e il loro figlio di 7 anni.

La notizia è arrivata dopo una notte trascorsa senza aver avuto segnali dai dispersi; due elicotteri, uno della Guardia Costiera con a bordo personale del 118, e uno dei vigili del Fuoco, hanno a lungo sorvolato la zona. Dopo il recupero, i superstiti saranno trasportati all’ospedale di Pescara.

Le ricerche procedono con nuova speranza, ma in condizioni estreme, per il timore di crolli o di nuove slavine. Ancora incerto il numero dei dispersi. Quattro le vittime, tre i corpi recuperati.

Gli aggiornamenti

ore 18,27 – Salvati dalle macerie tre bambini

I vigili del fuoco hnno estratto vivi tre bambini dalle macerie dell’Hotel Rigopiano. Si tratta delle tre voci che erano state in precedenza attribuite a una mamma e a due bimbi. È quanto si apprende dai vigili del fuoco.

ore 18.05 – Quattro bimbi tra i superstiti, uno già fuori

Sono quattro – secondo quanto riferito ieri dal Comune di Farindola (Pescara) – i bambini coinvolti nella valanga dell’hotel Rigopiano e, a quanto si riesce a ricostruire dalle informazioni dei soccorritori, sarebbero tutti nel gruppo delle persone ritrovate in vita sotto neve e macerie. Uno è già stato estratto e portato in ospedale: è il figlio di Giampiero Parete, l’uomo che è scampato per caso alla valanga e ha dato l’allarme il 18 pomeriggio. Gli altri bambini sono il figlio di Dino Di Michelangelo e Marina Serraiocco, che sarebbe tra i sopravvissuti secondo quanto riferito dal sindaco di Osimo; e il figlio di Sebastiano e Nadia Di Carlo, anche lui sopravvissuto in base a quanto riferito da una zia. Sarebbe viva anche la seconda figlia dei Parete: la mamma ha inviato i soccorritori che l’hanno salvata a cercarla «nella stanza accanto».

ore 17.55 – Il presidente umbro: «Noi allo Stato ci crediamo»

«Questo è lo Stato, uomini e donne che dal 24 agosto stanno lavorando ininterrottamente con competenza e professionalità, senso civico e passione umana nell’attività di assistenza e soccorso alle persone colpite dai terremoti di questi mesi e dalle valanghe di questi giorni»: lo scrive la presidente umbra Catiuscia Marini commentando su Facebook un’immagine dei soccorsi all’hotel Rigopiano. «Grazie – afferma ancora -, noi allo Stato ci crediamo e dello Stato abbiamo rispetto». Marini ha fatto riferimento in particolare a «tanti dipendenti di protezione civile, vigili del fuoco, tecnici e dipendenti di Comuni, Province e Regioni, forze di polizia, esercito, servizio sanitario, volontari, dipendenti di imprese private». «Questo – sottolinea – è lo Stato che si organizza, interviene, assiste, trova soluzioni tecniche». Secondo la presidente umbra «agire in emergenza e protezione civile presenta complessità non totalmente pianificabili». «In tempo di pace, come si dice – afferma -, si studia, si pianifica, si simulano le situazioni (questo fanno tecnici, personale e volontari impegnati in protezione civile) ma la realtà presenta una complessità non sempre identica a quella simulata, anzi… È’ quello che sta accadendo in questi giorni e queste ore. Per questo dobbiamo avere rispetto del lavoro tecnico e operativo che centinaia di persone stanno facendo (per ogni operativo ce ne sono altri che hanno il compito di coordinare dirigere le operazioni e proteggere gli stessi soccorritori). A me hanno insegnato che quando si è in emergenza gli uomini e le donne delle istituzioni lavorano, si coordinano in squadra, si aiutano e si rispettano, si ascoltano, si danno consigli utili per fare ancora meglio. Solo in questo modo si aiuta concretamente la popolazione. Grazie a tutti questi uomini e le donne che sono lo Stato. E grazie per le vite umane che state salvando. Noi speriamo ancora perché sappiamo della vostra forza e bravura. Noi non facciamo polemiche perché non siamo sciacalli ma prima di tutto – conclude Marini – cittadini che lavorano per altri cittadini in difficoltà».

ore 17.50 – Tra i 10 superstiti anche una donna e due bambini

Tra i dieci superstiti del crollo dell’Hotel Rigopiano individuati oggi dai Vigili del fuoco e non ancora estratti dalle macerie ci sono anche una donna e due bambini. È quanto dice il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari. In questo momento, i soccorritori stanno estraendo dalle macerie una terza persone dopo le due già estratte in precedenza.

ore 17.20 – Si lavora con cautela per evitare crolli

L’attività di ricerca all’Hotel Rigopiano procede senza sosta: i soccorritori stanno operando in una situazione particolarmente delicata per estrarre le 4 persone individuate evitando che le travi del solaio possano cedere, dunque si lavora con estrema cautela. Stanno operando i vigili del Fuoco e conducendo un’azione con personale esperto e specifici mezzi. Ci sarebbero, inoltre, altre 3-5 persone localizzate.

ore 16.50 – Il figlio di Parete sta bene, «scherza e ride»

Il figlio di Giampiero Parete, Gianfilippo, «scherza e ride» sul letto dell’ospedale. Lo si apprende da fonti sanitarie. Lui e la madre, come già confermato dal personale sanitario, stanno bene: presentavano una lieve ipotermia e sono stati stabilizzati. Ora sono in osservazione, in compagnia di Giampiero, il 38enne che è riuscito a evitare la slavina e ha lanciato l’allarme.

ore 16.35 – In contatto con una donna e due bimbi

Dopo aver individuato e raggiunto una settima persona sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, i soccorritori sono entrati in contatto e stanno parlando con altre tre persone: si tratta di una donna di due bambini.

ore 16.15 – Parete riabbraccia moglie e figlio

Giampiero Parete è stato dimesso e ha già riabbracciato la moglie e il figlio, che si trovano attualmente in osservazione nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara: il 38enne, che era riuscito a evitare la slavina e aveva lanciato l’allarme, ora è con i familiari, anche se all’appello manca ancora l’altra figlia, la piccola Ludovica, che era con loro in albergo.

ore 16.10 – Identificata una delle vittime

È Alessandro Giancaterino, una delle vittime accertate della valanga dell’Hotel Rigopiano. Lo confermano fonti qualificate. Il riconoscimento del corpo è stato effettuato. Giancaterino era il fratello dell’ex sindaco di Farindola (Pescara), ed era il capo cameriere del resort.

ore 16 Individuata e raggiunta una settima persona

I soccorritori stanno estraendo dalle macerie dell’Hotel Rigopiano la terza persona del primo gruppo di 6 superstiti individuato questa mattina: lo rendono noto fonti dei vigili del Fuoco, aggiungendo che è stato anche individuato e raggiunto un settimo superstite.

ore 15.50 Una donna: «Trovato vivo mio nipote, è un miracolo»

«È un miracolo, è una situazione stupenda e indescrivibile, hanno trovato mio nipote Edoardo. Fatemi arrivare da lui»: lo annuncia Simona Di Carlo, consigliere comunale a Pescara e zia del piccolo Edoardo, uno dei bimbi trovati vivi tra le macerie dell’Hotel Rigopiano. Edoardo era a Rigopiano con i genitori, Sebastiano Di Carlo e la moglie Nadia, che risiedono a Loreto Aprutino (Pescara). Ancora: «È una sensazione bellissima, indescrivibile. Mio nipote è vivo, ora voglio solo vederlo. E se lui è vivo, forse i genitori lo hanno protetto».

ore 15.20 Il sindaco di Osimo: «Salvi 3 dispersi marchigiani»

Sono salvi tre dei dispersi marchigiani che si trovavano nell’Hotel Rigopiano. Sono Domenico Di Michelangelo, 41 anni, di Chieti, poliziotto in servizio a Osimo (Ancona), la moglie Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli, e del loro bambino di 7 anni. Lo conferma il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, che cita fonti «dei familiari e delle forze di polizia».

ore 15.14 I vigili del Fuoco: «Individuati altri in vita»

Altre persone sono state individuate vive sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano: lo riferiscono i vigili del Fuoco, che ancora non hanno raggiunto i superstiti. Si tratterebbe di un gruppo di cinque persone, anche se il numero è ancora da confermare.

ore 14.40 Tutti i feriti a Pescara, L’Aquila in allerta

È stato deciso di trasferire i feriti di Farindola all’ospedale di Pescara, designato come presidio di riferimento. L’ospedale dell’Aquila resta però allertato, con due posti letto pronti in Rianimazione, e diventa quindi struttura di seconda opzione. Tutto lo staff ospedaliero aquilano, in ogni caso, è mobilitato nel caso di eventuale arrivo di feriti. Le persone intrappolate sotto la neve vengono ora trasferite a Pescara con mezzi elisoccorso del 118 dell’ Aquila e della Guardia Costiera.

ore 14.30 Un soccorritore: attirati anche da fumo che saliva

C’è ancora un forte odore di bruciato che sale dalle macerie dell’Hotel Rigopiano, ha riferito Marco Bini della Finanza, probabilmente piccoli incendi provocati dal crollo. Anche il fumo ha guidato i soccorritori nei punti dove sono stati trovati i superstiti salvati stamani: «Lì avevamo visto che la neve cedeva e si poteva scavare».

ore 14.25 Una sopravvissuta è la moglie di Parete: «Cercate mia figlia»

È la moglie di Giampiero Parete, il primo superstite della slavina all’Hotel Rigopiano, la donna salvata con un figlio dai soccorritori: è quanto riferisce Leonardo Gagliardi della guardia di finanza. «Andate da mia figlia è nella stanza accanto», ha detto la donna ai soccorritori, che ora stanno infatti cercando la bambina.

ore 14.10 Un soccorritore: «La neve li ha protetti»

«La neve li ha protetti, assieme alla struttura dell’albergo. La neve come sappiamo a livello tecnico ti protegge molto»: così Marco Bini del Soccorso Alpino della Finanza ha spiegato come sono sopravvissute le 8 persone dell’hotel Rigopiano trovate stamani.

ore 13.57 Soccorritori: «C’è la speranza di trovarne altri vivi»

«Assolutamente sì, abbiamo la speranza di trovarne altri vivi. Potrebbero esserci altre sacche d’aria». Lo ha detto il vice brigadiere della Finanza, Marco Bini, spiegando che dal «varco che ci siamo creati ci spostiamo all’interno dell’albergo Rigopiano, ma è molto difficile andare avanti perché pericoloso».

ore 13.55 «I sopravvissuti ci hanno abbracciato»

«È stato bellissimo il momento in cui li abbiamo trovati. Erano contentissimi e ci hanno abbracciato». Così il vice brigadiere della Finanza, Marco Bini, ha raccontato il primo contatto con i sei superstiti dell’hotel Rigopiano,

ore 13.48 Tutti estratti gli 8 superstiti

Sono stati estratti tutti e 8 i superstiti trovati stamani sotto le macerie dell’hotel Rigopiano. Sono tutti in buone condizioni, ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza. Sono state salvate in due interventi diversi, nel primo intervento sono state trovate 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone, che devo ancora essere identificate.

ore 13.20 L’esperto, possibile resistere 4-5 giorni

«Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto». Così il soccorritore alpino della Guardia di Finanza Marco Bini racconta gli attimi del salvataggio della mamma e della figlia. «Le abbiamo trovate nel vano cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone», dice. «Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro», ha raccontato. «Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora è quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori».

Gli eventuali superstiti al disastro che ha colpito l’hotel Rigopiano potrebbero resistere, in assenza di traumi gravi, anche 4-5 giorni, di più se hanno accesso a liquidi da bere. Lo afferma Mario Balzanelli, presidente eletto della Società Sistema 118. «Una persona in buona salute, se ha la possibilità di ossigenarsi, può resistere in quelle condizioni anche 4-5 giorni – spiega Balzanelli -. Ancora di più se può bere. Questo è possibile perché in questi casi si creano delle compartimentazioni d’aria, degli spazi ristretti che comunque garantiscono la respirazione. Invece se ci sono dei traumi gravi o delle malattie pregresse, cardiache o respiratorie, le chance ovviamente diminuiscono». Nel caso delle persone trovate questa mattina può aver influito anche il non essere da sole. «Un elemento fondamentale è la capacità di resistenza mentale – sottolinea l’esperto – che si rinforza fortemente quando ci si sente supportati dalla vicinanza e dalla condivisione del momento drammatico».

ore 13.15 Arrivate le prime ambulanze nell’ospedale di Pescara

Sono appena arrivate all’ospedale di Pescara le prime ambulanze con a bordo alcune delle 6 persone estratte vive dall’hotel Rigopiano di Farindola.

ore 13.03 Ansia dei parenti in ospedale Pescara

Ansia dei parenti delle persone disperse all’hotel Rigopiano, davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pescara dove sono in arrivo le persone che saranno estratte vive dai resti dell’albergo. «Non sappiamo niente», hanno detto i famigliari ai cronisti che chiedevano informazioni

ore 13.01 Otto i vivi, 2 bambini

Sono arrivati a otto i sopravvissuti della tragedia dell’hotel Rigopiano. Tra loro – si apprende dai carabinieri – due bambini. Due al momento le persone estratte dalle macerie.

ore 13.00 Estratte donna e figlia

Dalle macerie dell’hotel Rigopiano sono stati estratti una donna e la figlia. Entrambe sembrerebbero in condizioni discrete e sono state già avviate in ospedale con un elicottero.

ore 12.15 I vigili del Fuoco: i 6 vivi erano sotto al solaio

Le sei persone vive individuate sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, secondo le informazioni di un funzionario dei vigili del Fuoco, si troverebbero sotto un solaio e «ci stanno parlando».

ore 12.11 Chieste coperte termiche e liquidi

Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori che stanno lavorando per liberare le sei persone individuate tra le macerie dell’hotel Rigopiano. Si sta cercando, inoltre, di far arrivare il maggior numero di ambulanze nell’area per prestare i primissimi soccorsi ai sopravvissuti.

Due elicotteri, uno della Guardia Costiera con a bordo personale del 118, e uno dei Vigili del Fuoco stanno sorvolando la zona dell’hotel Rigopiano in attesa che da terra diano indicazioni per far scendere i medici e dare soccorso ai sei superstiti. È probabile che i sopravvissuti, dopo la primissima assistenza, siano trasferiti in ospedale con gli stessi elicotteri.

ore 11.44 Individuate 6 persone vive

All’ospedale di Penne (Pescara), dove sono riuniti decine di parenti di dispersi dell’ Hotel Rigopiano, si sta diffondendo la notizia delle sei persone trovate vive. I familiari erano da ore in un’angoscia disperante riuniti nell’ex biblioteca dell’ospedale con l’assistenza di medici e psicologi. I dispersi sono in tutto una trentina e ora ci si chiede chi sia stato trovato vivo. «Ci sono famiglie, genitori di ragazzi, le vittime sono in gran parte giovani – racconto il medico rianimatore Vincenzo Di Giovanni -. Finché non avranno notizie definitive la loro ansia resterà tremenda».

Sei persone – secondo quanto apprende l’ANSA – sono state individuate vive dai vigili del fuoco sotto la slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano. I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno più volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. Il primo contatto con i sei è stato poco dopo le 11.

ore 10.40 Carabinieri in Provincia per acquisire tutti i documenti

In queste ore i carabinieri forestali di Pescara sono in Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini della Procura di Pescara in merito alla tragedia dell’Hotel Rigopiano. Si tratta dell’acquisizione di tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e quanto riguarda la viabilità di quella zona. Il tutto è alla luce degli allerta meteo e valanghe che hanno interessato i giorni scorsi l’intera regione Abruzzo. Le acquisizioni in Provincia servono per fare chiarezza sull’operato del settore, precedentemente all’istituzione del Coc di Penne e successivamente alla collaborazione con questo.

ore 10.00 Salgono a quattro le vittime. Oltre 25 dispersi

Al momento sale a quattro il numero ufficiale di vittime, mentre resta incerto, ovvero non ufficializzato, il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, numero che però sarebbe purtroppo tra i 25 e i 30. Questi i nomi delle persone di cui non si hanno notizie. Sono il proprietario Roberto Del Rosso e i suoi dipendenti Emanuele Bonifazi (31 anni), Ilaria Di Biase (22), Alessandro Riccetti (33); Domenico Di Michelangelo (41 anni), sua moglie Marina Serraiocco (37 anni), e il loro bambino Samuel di 6 anni; Marco Tanda (25 anni) e la fidanzata Jessica Tinari; Luciano Caporale (54 anni) e sua moglie Silvana Angelucci (46 anni); i fidanzati Marco Vagnarelli e Paola Tomassini; la famiglia di Giampiero Parete (uno dei due superstiti), la moglie e i figlioletti Ludovica di 6 anni e Gianfilippo di 8; Stefano Faniello (28 anni) e la fidanzata Francesca Bronzi, 25.

Soccorsi: «Notte senza segnali di vita»

Si scava tutta la notte, con cautela e tenacia, ma nessun segno di vita è salito in superfici e. Anche se resta fermo a tre al momento il numero ufficiale di vittime in seguito alla slavina che si è abbattuta mercoledì pomeriggio sull’hotel Rigopiano, in territorio di Farindola, alle pendici del Gran Sasso d’Italia.

E resta incerto, ovvero non ufficializzato, il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, numero che però sarebbe purtroppo tra i 25 e i 30. È stata una slavina devastante, che ha pressochè sepolto gran parte della struttura, facendosi anche strada all’interno dei vari ambienti che la costituivano, e poi spazzato via quello che trovava sulla sua strada, così come aveva già fatto con un fronte ampio di alberi che era a monte dell’albergo.

Anzi, quell’ammasso di tronchi è stato il di più che ha portato distruzione e lutti perché l’onda d’urto è stata ancor più forte. Un evento-killer innescato probabilmente dalle 4 scosse sismiche di magnitudo tra 5,1 e 5,4 della mattina di mercoledì con epicentro l’area dell’Aquilano ma fortemente avvertite in questo versante della regione abruzzese dove il rischio valanghe era già classificato 4 (su una scala di 5) a causa dei grandi apporti di neve per diversi giorni di seguito.

Una slavina che ha inoltre provocato una sorta di “traslazione” dell’edificio, vale a dire lo ha spostato di una decina di metri in avanti, e non è escluso che alcuni dei dispersi siano stati travolti e trascinati fuori dal perimetro dell’edificio. Non a caso le ricerche dei vigili del fuoco con le squadre specializzate in questo tipo di attività ed anche quelle condotte dai componenti del Soccorso alpino e speleologico riguardano anche la zona estera all’hotel, cioè il fronte in pendenza della valanga nevosa.

I medici calati dall’elicottero per raggiungere l’albergoLe salme recuperate sono tre, portate all’ospedale di Pescara per l’identificazione e gli accertamenti medico-legali di rito. È stata subito avviata un’inchiesta per disastro colposo da parte della procura di Pescara: si vuole accertare anche l’attendibilità di testimonianze secondo cui era partita la richiesta di soccorso e di poter evacuare la zona e però era rimasta inevasa o comunque non subito tradotta in azioni concrete. Una quarta vittima era data nella notte per localizzata ma non facile da recuperare.


I Vigili del fuoco con i mezzi di soccorso: di fronte a loro un muro di neve
E poi, come detto, ci sono i numerosi dispersi, le persone che mancano all’appello. Le operazioni sono coordinate dalla centrale di protezione civile allestita nel palazzetto dello sport di Penne, una sorta di quartier generale dove intorno alle 7 è prevista una riunione tecnica per fare il punto sull’attività. Sono oltre i 200, tra vigili del fuoco, soccorso alpino, Guardia di finanza, carabinieri e Polizia di Stato, le persone impegnate nelle ricerche. L’attivazione di torri faro ha consentito di cercare anche nelle ore notturne appena trascorse.
Una speranza sempre più flebile, viene detto da chi ha esperienza di queste situazioni critiche. Il trascorrere delle ore, le condizioni climatiche estreme (con il rischio assideramento molto forte), il silenzio da sotto le macerie e da sotto la neve, il girare a vuoto dei cani da ricerca, senza cogliere i segnali specifici attesi, rendono infatti sempre più sottile quel filo che lega ancora alla vita.Si opera con squadre di 30 per volta che si alternano in un lavoro sul posto molto delicato e condotto con estrema attenzione, scavando anche a mano tra la neve ammassata, per evitare ulteriori crolli di parti dell’hotel già collassate e di mettere a rischio gli stessi soccorritori o – la speranza è sempre presente fino a prova contraria – sopravvissuti rimasti intrappolati.

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