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La Reggia di Caserta come motore dell’economia locale

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La Reggia di Caserta come motore dell’economia locale. La Reggia di Caserta, proclamata patrimonio dell’umanità dalla Unesco, è la più grande residenza reale del mondo. Sulla base dei dati recentemente pubblicati dal Ministero dei Beni Culturali si afferma al nono posto tra i monumenti italiani più visitati, con 683.070 visitatori.

di PAOLO MANCINI

È evidente che il monumento vanvitelliano costituisce un bene dal valore artistico inestimabile, che, da questo punto di vista, ha poco da invidiare anche alla più famosa Reggia di Versailles. In questi termini, sarebbe del tutto lecito immaginare l’economia casertana come un’economia incentrata sulla promozione del “Parco Reale” e che benefici dei vantaggi economici potenzialmente producibili da un bene di tale portata.

La Reggia di Caserta come motore dell’economia locale

L’apporto della Reggia di Caserta alla città

Purtroppo, l’apporto della Reggia alla città di Caserta non è quello sperato. Il dato più evidente è rappresentato dal numero dei visitatori. Si pensi che a Versailles i turisti sono oltre 10 milioni all’anno. Mentre il Parco Reale casertano è passato dal milione di visite registrato nel 1998, ai soli 500.000 ingressi annui registrati nel triennio 2012-2015.

Una nota di speranza è rappresentata dai numeri registrati nell’anno 2016, che hanno evidenziato un’inversione di tendenza con un notevole incremento dei visitatori (+37% rispetto all’anno precedente).

Le ragioni che impediscono alla Reggia di Caserta di affermarsi

Le ragioni che impediscono alla Reggia di Caserta di affermarsi come il principale motore dell’economia locale, sono molteplici. Appare evidente che, affinché possa determinarsi il “decisivo salto di qualità“, debbano essere adottati più incisivi interventi da parte della Pubblica Amministrazione, centrale e periferica, finalizzati alla promozione del monumento vanvitelliano e alla crescita del turismo.

Senza dubbio sono opportuni interventi che rendano più efficiente il trasporto pubblico, incidendo in 3 direzioni:

  • innanzitutto, va migliorato il servizio in città, non solo aumentando il numero di mezzi deputati al trasporto pubblico, ma anche razionalizzando la viabilità casertana, al momento in determinati punti non in linea alle esigenze della città;
  • in secondo luogo, vanno intensificati i collegamenti con la città di Napoli, dove sbarca il maggior numero di turisti in visita della Campania che potrebbero essere spronati a visitare il Parco Reale e gli altri monumenti casertani, se supportati da un più efficiente servizio di trasporto pubblico;
  • infine, andrebbero messi a disposizione dei turisti appositi mezzi che colleghino Caserta alle altre ricchezze artistiche che offre la nostra provincia. In modo da garantire al turista un servizio completo. Si pensi che al momento non vi è alcun bus turistico pubblico che soddisfi tale servizio. I turisti possono esclusivamente servirsi di bus messi a disposizione da agenzie private a prezzi piuttosto onerosi.

La crescita del flusso turistico è di certo, strettamente legata alle iniziative e agli eventi che offre una località. Nell’ottica casertana potrebbe essere utile, ai fini di tale crescita, la promozione di eventi all’interno del Parco Reale.

E’ evidente che la promozione di eventi richiede ingenti risorse economiche. Spesso scarseggiano o sono destinate alla risoluzione di altre problematiche considerate di maggiore importanza.

In tal senso, la soluzione potrebbe essere quella di dare in concessione temporanea a privati, attraverso una seria gara d’appalto (con precise condizioni e oneri per il concessionario), parte dell’immobile reale. In modo che da un lato il concessionario si impegnerebbe a garantire la manutenzione e la promozione della Reggia con minori oneri per lo Stato, dall’altro si determinerebbe un incremento del flusso turistico.

La Reggia di Caserta come motore dell’economia locale

L’affermazione della città di Caserta come punto strategico non solo del turismo nazionale

In questa prospettiva, parte degli spazi della Reggia di Caserta potrebbero essere utilizzati per l’organizzazione di eventi privati come ricevimenti, conferenze stampa, cene di gala, eventi aziendali. Una siffatta “brillante” ed “energica” gestione determinerebbe l’affermazione della città di Caserta come punto strategico non solo del turismo nazionale, ma dell’economia campana, con il conseguente risultato economico della nascita di una rete di esercizi commerciali (ristoranti, alberghi, bar, negozi, boutique) o, comunque, il rafforzamento di quelli già esistenti, che potrebbero, dunque, generare benefici all’intera cittadinanza.

Va conclusivamente rilevato che la nuova amministrazione della Reggia di Caserta, sotto la guida del direttore Mauro Felicori, ha determinato una inversione di tendenza rispetto al passato: gli ultimissimi numeri relativi agli ingressi al Parco e alle visite agli appartamenti reali registrano un notevole incremento e manifestano un salto di qualità rispetto alle gestioni passate.

L’auspicio è che una gestione brillante della Reggia di Caserta supportata dall’amministrazione regionale e comunale finalizzata alla sua crescita e promozione, possano positivamente incidere sulla crescita dell’economia locale e (perché no?) contribuire alla crescita dei dati sul turismo a livello nazionale.

La Reggia di Caserta come motore dell’economia locale

 

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