Sarebbe bello, o forse utopistico, che i sacerdoti iniziassero a parlaci di Dio, del significato della vita e della morte.
Perché cosa siamo, noi umani, se non delle valigie in aeroporto, in attesa della chiamata? E sarebbe meraviglioso poter capire quanto immenso sia il Paradiso e quanto sconvolgente la dannazione eterna.
Una dannazione che inizia qui, su questa terra. Laddove non vediamo il nostro prossimo, che inizia dal nostro familiare e vicino di casa.
Il paradiso può iniziare su questa terra
Ma il paradiso può iniziare già su questa terra.
Sfatando il tabù della morte, aprendoci al messaggio più autentico del Vangelo. Aprendoci alla speranza autentica, quella che parla di un corpo che marcisce e di un’anima immortale, che vive in eterno.
Una separazione fisica che non intacca quella spirituale. Anzi, ci apre ad una prospettiva innovativa, come l’idea di poter risorgere. Concetti che andrebbero impressi nella mente di chi soffre, come gli ammalati o chi ha subito un grave lutto. Convincerli che la sofferenza attuale è nulla confronto alla grandiosità che aspetta loro o i propri cari. Una certezza che dona consolazione a chi è meno fortunato.
Eppure ci allontaniamo…
Ma nonostante i princìpi e buoni propositi, l’uomo decide di fare ciò che vuole. Nel libero arbitrio stabilisce di salvarsi o dannarsi. Di compiere il bene o il male. Spendendo la propria vita per aiutare il prossimo o, al contrario, distruggere chiunque capiti a tiro.
Dai sacerdoti esempio negativo
Se, come detto, si può vivere già su questa terra un paradiso e un inferno, l’esempio che danno i sacerdoti non sempre sono positivi.
E a volte certi possono far vergognare d’essere cattolici.
Se spendessero la metà delle loro energie a dar battaglia per una Chiesa più santa, come fanno nei confronti della Politica italiana, forse la Chiesa non sarebbe quel covo di contraddizioni e museo delle cere al quale si è ridotta.
Parole non surrogate dai fatti
E le parole non bastano. Come sono insufficienti le omelie domenicali, troppo spesso condite da inutile retorica e attacchi politici. Pulpiti utilizzati per giudicare e condannare chi la pensa diversamente, ma misericordiosi e tolleranti quando si tratta di immigrazione dalla quale, taluni, fanno affari. E aveva ragione San Pio X quando affermava che “un Sacerdote che non è santo non solo è inutile, ma dannoso per la Chiesa”.
I giornali cattolici parlano di politica ma non di Dio
Di pari passo con l’esempio dei sacerdoti va la linea editoriale dei giornali cattolici.
Ricordiamo uno dei tanti e non ultimo per polemica, la copertina di Famiglia Cristiana [VIDEO]con la scritta “Vade Retro Salvini [VIDEO]”, per non parlare di altri anche locali.
Ad oggi c’è chi vorrebbe ascoltare un messaggio fresco, parole che vadano nella direzione di una primavera della storia e dell’umanità.
Ma la Chiesa, cosa sta facendo per concretizzare questi auspici? Nulla.
Fonte:blastingnews.com
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