Cambia la Lega, forte dei sondaggi che la indicano come primo partito. Un partito di lotta e di governo? Quasi: ma meglio dire di territorio e di Rete.
I progetti di via Bellerio, voluti fortemente da Matteo Salvini, vedono in cantiere (entro l’anno, ma più probabilmente a ridosso del voto europeo che si terrà tra il 23 e il 26 maggio 2019) la nuova Lega: “Non sarà una rivoluzione, piuttosto un restyling light, perché con i consensi che non ci mancano, stravolgere le cose non avrebbe senso”, spiegano fonti parlamentari vicine alla segreteria.
Abbandonata l’idea di un nome nuovo per la Lega, e quindi l’ipotesi del passaggio da ‘Lega’ a ‘Lega nazionale’, si prefissa a portare dal notaio 20 ‘nuove’ articolazioni regionali, per tutte le realtà italiane, dal Friuli alla Sicilia, da federare dentro ‘Salvini premier’, .
I notai sono stati allertati, però sarà Salvini a decidere i tempi.
Quindi il movimento politico ‘Salvinipremier’ si farà carico del coordinamento federale dei ‘macro-dipartimenti’ leghisti che si stanno organizzando da nord a sud.
Per tutti pari dignità, mentre il tesseramento dei militanti, per ora appannaggio delle regioni ‘padane’, verrà aperto anche al Meridione, dove, finora, è circolata solo la tessera da sostenitore.
Di pari passo, l’avanzata social dei salviniani non si ferma: l’allargamento della Lega, la svolta sovranista, vede in prima fila gli esperti della comunicazione di via Bellerio.
Le prove generali, i luogotenenti di Salvini, le stanno facendo, chiamando a raccolta per la manifestazione nazionale dell’8 dicembre.
Da alcuni giorni sul web, sono nate pagine regionali che stanno permettendo di radunare il popolo leghista, pronto a militare fuori dai confini padani.
I risultati sembrano confortare Salvini: migliaia gli ‘iscritti’ su Facebook e Twitter che stanno rispondendo all’appello, anche se resta il problema che in tanti non si identificano con i vari coordinamenti provinciali e cittadini, alcuni composti da dubbi personaggi.
Lascia un commento