CASERTA – Il sexting? Un fenomeno diffuso e ancora in crescita, che nasce dalla crasi delle parole sex e texting e definisce lo scambio di messaggi di testo, foto, video con un contenuto marcatamente sessuale.
Un fenomeno sommerso e in forte espansione, favorito dalla diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp, e social network che illudono i ragazzi sulla possibilità di condividere e poi cancellare i contenuti postati (Snapchat).
Caserta Kest’è ha organizzato per Venerdì 7 dicembre ore 18 presso il Coffea in Via S.Carlo 50 in collaborazione con la Dott. Anna de Luca pedagogista, esperta in counselor vittimologico e consulente della formazione in contesti educativi la presentazione di uno ‘short’ dal vivo, a seguire un mini convegno sul fenomeno del sexting e le sue conseguenze.
La diretta sarà visibile collegandosi su FB alla RADIOVISIONE – LaVetrina81100
All’origine, la storia tra una ragazza, e il suo ragazzo e i loro messaggi scambiati via WhatsApp….
In Italia 2 adolescenti su 5 ha fatto sexting almeno una volta e il primo messaggio con contenuto sessuale viene inviato da ragazzi che hanno un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Il 10% degli adolescenti (1 ragazzo su 10) ha fatto selfie intimi o senza i vestiti e il 3% pubblica queste foto intime sui social network per mettersi in mostra.
Il questionario distribuito ad un campione di 2.800 ragazzi e ragazze in 16 regioni italiane (scuole, oratori, associazioni sportive) dagli 11 ai 17 anni in tema di Sexting attesta che: Il 41% dichiara di essersi sentito a disagio qualche volta quando qualcuno lo ha guardato.
Al 64% dei ragazzi è capitato almeno una volta che qualcuno facesse allusioni sessuali sul loro corpo, sui loro atteggiamenti o sulla loro persona Al 73% è capitato che almeno una volta ricevessero, anche senza volerlo, foto o video con contenuti sessualmente espliciti e/o pornografici Alla domanda “per quali ragioni hai deciso di condividere un messaggio/video/foto a contenuto sessuale ricevuto da un’altra persona”?
Il 29,5% risponde per dimostrare di essere figo, il 23,79% perché è divertente, il 16,30 per alimentare le mie relazioni. Per condividere foto, video e messaggi utilizzano per il 67% Whatsapp, Instagram 57%, Snapchat il 43%.
Lo ‘short sexting’ è a disposizione delle scuole che ne faranno richiesta e costituirà il punto di partenza e lo spunto per stimolare nei ragazzi un cambiamento, un’assunzione di responsabilità verso se stessi e un atto di rispetto verso gli altri, secondo il modello di responsabilizzazione.
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