CASERTA – Un episodio che fa scattare di nuovo i timori per la condizione delle alberature di città. «Io ho preso solo un grosso spavento. Ma mi chiedo cosa poteva accadere se mi fossi fermato un secondo di più – dice un pensionato abituè che ha rischiato di essere colpito – oppure al mio posto ci fosse stata la carrozzina di un bimbo. Servono interventi di controllo e potatura più frequenti per garantire la sicurezza».
L’episodio è accaduto alla fine di Corso Trieste, in prossimità di Piazza Dante.
Questi giorni di pioggia e una di vento hanno causato il distacco di diversi rami dagli alberi della zona.
La segnalazione è giunta la volante del 112, intervenuta dopo pochi minuti sul luogo della caduta del ramo e allo stesso sindaco Carlo Marino, che ha disposto ulteriori sopralluoghi.
«La manutenzione del verde è curata costantemente – spiega – dopo la tragedia dell’estate scorsa abbiamo intensificato i controlli eseguendo potature straordinarie e abbassamenti delle cime per aumentare la sicurezza. Con il vento è normale che ci siano distacchi di rami. Ho già dato mandato di una verifica supplementare nella via, si interverrà quanto prima. Invito comunque a non esagerare perché non si tratta di una situazione di allarme, ma di un episodio che in una giornata ventosa può accadere».
«Non è piacevole essere sfiorati da un ramo di oltre due metri – aggiunge un cittadino – Più volte noi residenti abbiamo segnalato che con il vento si staccano rami e frasche creando un potenziale pericolo».
Proprio oggi alcuni cittadini di S.Clemente, hanno messo a disposizione operai, camion, pala meccanica, spazzatrice stradale ed hanno potato i pini pericolanti presenti nello stadio del baseball di San Clemente.
Solo così, oramai si tenta di sopperire alle distrazioni di un’Amministrazione che ancora non è riuscita a trovare una soluzione alle innumerevoli problematiche che attanagliano le frazioni casertane, trasformatesi ormai in luoghi profondamente degradati, tra cui S. Clemente.
Ci manca solo che qualche ‘disoccupato poltronaio’ voglia denunciare la squadra di spontanei cittadini all’Ispettorato del Lavoro e all’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Il motivo? “Perchè tali ‘volontari’ si potrebbe asserire, che non avevano le competenze” per intervenire.
Lascia un commento