Un ex assessore che dava le “dritte” per i cantieri dove potevano chiedere il pizzo; l’incontro di camorra col figlio di Sandokan; il rapporto stretto tra il capoclan Zagaria e l’ex sindaco di Casapesenna. Queste informazioni è molto di più, nei nuovi verbali sottoscritti dal collaboratore di giustizia Francesco Barbato, ritenuto dagli inquirenti il braccio destro di Nicola Schiavone.
Riguardo al rapporto col rampollo della famiglia di Sandokan racconta ai magistrati della Dda. Un importante incontro di camorra che si svolse nel 2007 a San Cipriano per decidere a quali imprenditori chiedere le estorsioni. “Le persone che ci informavano sui cantieri che si stavano aprendo sui territori di nostra competenza erano prevalentemente Alfonso Salzillo, che ci informava sui cantieri di Santa Maria Capua Vetere, di cui era particolarmente a conoscenza a causa della sua funzione istituzionale in Comune (è stato consigliere ed assessore, ndr); Elio Diana, sullo stesso territorio, e Pasquale Diana “poche parole”. Ricordo che Paolo Corvino introdusse la figura di un imprenditore di Santa Maria Capua Vetere con un suo socio di Casapesenna che aveva aperto un cantiere importante sicché bisognava avvicinarlo per farci pagare una tangente”.
Durante la riunione emerge che per avvicinare l’imprenditore era necessario passare per Fortunato Zagaria, sindaco di Casapesenna. Ed è a quel punto che compare il rapporto tra l’allora sindaco ed il capoclan Michele Zagaria. Racconta Barbato: “Nicola Schiavone disse a tutti i presenti che sarebbe stato inutile andare da Fortunato Zagaria in quanto sarebbe stato più sbrigativo mandare direttamente l’ambasciata a Michele Zagaria. Ci aggiunse che Fortunato Zagaria era persona conosciuta come persona fidata di Michele Zagaria, sicché sarebbe stato molto più agevole per noi rivolgerci direttamente al capo di Casapesenna”.
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