Sono iniziate le indagini per verificare le cause del rogo di rifiuti all’interno dell’azienda Lea di Marcianise. L’incendio è scoppiato nel corso della notte provocando un vero e proprio disastro ambientale che in queste ore, con la complicità dei venti, si sta facendo sentire anche a Caserta e Casagiove, dove l’aria è pregna dell’acre odore di bruciato.
Sono ancora al lavoro i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Caserta e di Napoli che hanno lavorato quasi tutto il giorno per domare le fiamme. Nella zona Asi di Marcianise, dove si trova lo stabilimento Lea, sono intervenuti anche i Carabinieri e la Guardia di Finanza, che su disposizione della Procura, avevano sequestrato l’azienda per la gestione oltre i limiti dei rifiuti stoccati nell’impianto e la presenza di percolato, con conseguente rischio per la salute.
Si eseguono accertamenti per individuare come possa essere deflagrato un rogo all’interno di un sito di fatto chiuso dalla magistratura. Si deve chiarire se i sigilli sono stati tolti, per introdursi all’interno ed appiccare le fiamme oppure se sono stati gli stessi Vigili del Fuoco a rimuovere i sigilli per spegnere l’incendio.
Già nel mese di luglio i Vigili del Fuoco avevano attenzionato l’azienda, in quanto erano state rilevate alcune difformità nelle misure di sicurezza dei sistemi antincendio. In seguito, la Lea aveva comunicato, nella prima metà del mese di ottobre, di aver provveduto al ripristino degli impianti di sicurezza anche se il nulla osta da parte del comando di via Falcone non era ancora arrivato. Con successiva chiusura dell’impianto da parte della magistratura.
Nella giornata di domani, si attendono i dati sui rilievi di Asl ed Arpac cui seguiranno, se necessarie, le prescrizioni da adottare da parte del sindaco Antonello Velardi.
Il quale ha invitato i cittadini di Marcianise, sia attraverso Facebook sia con un messaggio audio diramato alla popolazione, alla prudenza ed a chiudere porte e finestre per evitare di essere invasi dalla nube tossica.
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