È arrivato verso la fine il processo che vede imputato l’oculista Aldo Fronterré, che è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver prodotto false perizie che hanno consentito la fuga del boss Giuseppe Setola dalla clinica Maugeri di Pavia, e dello stesso capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi.
Questa mattina, dinanzi al GM Di Girolamo si è assistito alle discussioni conclusive dei difensori dei due imputati. Per Setola l’avvocato Paolo Di Furia ha chiesto l’assoluzione in quanto il boss dei Casalesi non ha partecipato alla redazione della falsa perizia del medico né tantomeno ha alterato gli esami strumentali.
Per l’oculista Fronterré , il difensore Coppola ha sostenuto la tesi della veridicità della diagnosi,cioè , il foro maculare ad un occhio, ed anche l’estraneità del medico al clan dei Casalesi. Secondo il difensore del medico, all’epoca in cui venne eseguita la perizia da parte del Fronterré, Setola non aveva un ruolo apicale all’interno del clan e quindi l’oculista non poteva sapere chi avesse di fronte.
Questa tesi, non ha convinto la Procura ed il Pm Milita ha chiesto 16 anni per ognuno dei due imputati – sostenendo la piena partecipazione di Fronterré al clan dei Casalesi in quanto, in precedenza, avrebbe svolto lo stesso servizio per un altro boss, Enrico Martinelli.
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