AVERSA – Non era un’apparizione, c’era per davvero Stefano Graziano il 15 agosto, cioè nel giorno dell’Assunta, in quello in cui c’è un pezzo d’Italia che gode ed un altro pezzo che si sente più solo che mai, nelle corsie dell’ospedale Moscati di Aversa. Durante il Blitz Ferragostiano il pronto soccorso, così come denunciato dallo stesso Graziano, lo si è trovato sottodimensionato, con soli due medici.
Mentre qualcuno si faceva la croce al rovescio, e pladiva il buon Stefano, è arrivato l’edotto che ha interrotto la misticità creatasi, e ci ha parlato e dimostrato ciò che Stefano Graziano sta creando.
Stefano Graziano sta creando un pandemonio nella maggioranza di De Luca, al quale ha chiesto, anzi ha preteso, ricordandogli il sacrificio che ha fatto con il suo passo indietro e che ha permesso al figlio del Governatore di diventare deputato, la poltrona di Presidente della Commissione della Sanità.
Eccollà …BENTORNATO :Tutto chiaro!!!
Il 15 agosto al Moscati il tutto strumentale ad obiettivo di potere personale. Kest’è !.
Cominciavamo davvero a ricredere e vedere un miracolo nella politica .
In data 5 settembre, si farà una votazione, potrebbe veramente verificarsi una profonda staccatura nella maggioranza, dato che, il consigliere regionale Vincenzo Alaia ha detto chiaro e tondo che se le decisioni di De Luca lo dovessero sfavorire nella corsa alla stessa poltrona agognata da Graziano , lui saluterà la maggioranza, dove oggi milita all’interno del gruppo di cui fanno parte anche il mondragonese Zannini ed il napoletano Schiano.
Se in Italia , se a Caserta siamo ancora affetti da gattopardismo non è certo principalmente a causa dei personaggi da cabaret che scegliamo come governanti, spesso palesemente miserabili nel loro più volgare squallore sia umano che istituzionale comunemente indaffarati in patetiche esibizioni di melodrammatica nullità oltraggiosamente definita “politica”, orientata alla spartizione di incarichi e bottini o ad evitare galere a forza di legislazioni personalizzate ma essenzialmente del popolo o almeno della sua parte culturalmente deviata.
I veri governanti siamo noi. Chi ci “rappresenta” istituzionalmente altro non è nella fattispecie che l’immagine di noi stessi, quella di cui ci vergogniamo riflessa nello specchio delle nostra povertà intellettuale e morale.
I miserabili siamo noi e dalla nostra miseria tiriamo fuori il peggio che servilmente quanto spudoratamente accettiamo e alimentiamo.
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