La nube nera non ha diffuso diossina nell’aria. E’ questa l’indicazione data da Arpac e Asl al sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo in seguito all’incendio che si è verificato in un deposito di via Carrarone, nei pressi di via Forche Caudine.
“Dai primi accertamenti – fanno sapere in una nota – i tecnici del Comune di Maddaloni,che l’incendio sviluppatosi ha interessato materiale non inquinante e che i fumi prigionatisi non hanno diffuso diossina nell’aria”. A quanto pare il materiale non era in pvc e quindi con un tasso di tossicità ritenuto “non elevato”.
Comunque “domani – prosegue la nota del Comune – saranno condotti, a scopo precauzionale, ulteriori accertamenti nei fondi agricoli e sulle colture presenti nei paraggi del terreno, ove si è sviluppato l’incendio. Qualora dovessero emergere valori di sostanze inquinati al di sopra dei limiti di legge, questa Amministrazione porrà in essere tutte le azioni necessarie per la salvaguardia della salute pubblica oltre quelle già adottate. Nel frattempo, si raccomanda di assumere le cautele del caso, soprattutto evitando di tenere porte e finestre aperte ed evitando prolungate esposizioni all’ aperto soprattutto nelle aree circostanti la zona interessata dall’incendio”.
I rilievi compiuti dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale non sono stati gli unici, perché Il comitato acerrano a tutela dell’ambiente e della salute, “Volontari per Francesco”, si è recato sul luogo del rogo e ha analizzato le polveri sottili intorno alle 16 di ieri pomeriggio,rilevando che:
“I valori di pm10 registrati superavano mediamente i 300 microgrammi/mc con un picco di 965.4 microgrammi/mc.
Il limite medio del pm10 previsto dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155 si attesta attualmente a 40 microgrammi/mc.”
Quindi è d’obbligo fare alcune considerazioni :
- il rilievo in questione è stato innanzitutto posto in essere con una centralina portatile, diversa da quella utilizzata dall’ARPAC, l’unica in grado di svolgere analisi che abbiano valore legale e riconosciute dalle istituzioni;
- i dati in questione sono da considerarsi alternativi e non concorrenti rispetto a quelli che saranno resi disponibili sul sito dell’ARPAC, i soli da ritenere ufficiali;
- l’esame è stato effettuato a una distanza di alcune decine di metri dall’incendio ed è inferiore rispetto a quella da cui l’ARPAC può posizionare i suoi strumenti per i rilievi dopo la consumazione del rogo. Seguiranno ulteriori aggiornamenti, nel mentre si aspettano i dati ufficiali dell’Arpac.
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