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Conferenza stampa domani in Provincia per la ‘juVENAFRO’

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CASERTA – Voci sempre più insistenti, parlano del trasferimento della società di Venafro in quel di Caserta per riaccendere il basket che conta nel capoluogo della Reggia. tanti dubbi perplessità ed incertezze, ma ora sembra si iniziano a fissare le figure nel mosaico, cercando di inserire e collocare ognuno al suo posto: partiamo con il dire che il Presidente Onorario di questa nuova società dovrebbe essere Gianfranco Maggiò, Presidente della Juvecaserta che fu, nonché titolare di quella carica il 21 Maggio 1991, giorno dell’unico scudetto bianconero; a vestire i panni di dirigente d’alto rango ci sarà invece Antonello Nevola (da stabilire se come General Manager o come Amministratore Delegato); dulcis in fundo dovrebbe tornare a svolgere il solito doppio ruolo di Segretario Generale/Addetto Stampa l’eterno Carlo Giannoni.
Il nome degli imprenditori che hanno dato vita a questa operazione li conosceremo solo domani, intanto sappiamo per certo, per voce di chi ci ha invitato a presiedere alla conferenza stampa che domattina si terrà presso il palazzo della Provincia, che sarà presente anche Raffaele Iavazzi, pur se non è ancora chiaro il suo ruolo sembrerebbe voglia ancora ‘calpestare’ il parquet, ed è probabile che più di un tifoso possa storcere il naso. Se da un lato è possibile acquistare società, c’è ancora qualcosa che il denaro non può comprare: la credibilità e la passione dei tifosi. Rivedere nuovamente in sella colui che è stato l’assassino della Juvecaserta per oggettività dei fatti è un qualcosa difficile da digerire. Diciamo che in altre piazze sarebbe uno scenario impensabile.
Intanto è doveroso fare chiarezza circa l’iter procedurale di questa operazione: parlare di acquisizione del titolo è impreciso dato che, secondo l’art. 140 comma 2 del regolamento organico FIP “Il titolo sportivo non può essere in nessun caso oggetto di cessione o di valutazione economica”.
Non vi è dunque una nuova società che nasce, acquista un titolo e si siede al tavolo della pallacanestro italiana. Vi può essere al limite un trasferimento di sede, come regolamentato dall’art. 147 del suddetto regolamento, comma 1 e 2:
“1) Le Affiliate partecipanti ai Campionati federali possono presentare istanza motivata al Consiglio federale per ottenere il trasferimento di sede. Le Affiliate partecipanti ai Campionati regionali possono richiedere il trasferimento di sede esclusivamente all’interno della propria Regione.
2) L’Affiliata interessata dovrà presentare la seguente documentazione: a) motivata istanza al Consiglio federale presentata entro il termine annualmente stabilito nelle Disposizioni Organizzative Annuali; b) verbale di Assemblea dei soci; c) pareri dei Comitati Regionali interessati; d) certificazione di disponibilità di un adeguato impianto, presso la nuova sede, rilasciata dall’ente proprietario o dall’ente gestore”
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Al termine di questa procedura, che deve essere approvata dai Comitati Regionali, si può eventualmente provvedere ad un cambio di denominazione, che dovrà essere approvato dal Consiglio Federale, come recitato dall’art. 153 comma 1 e 2:
“1) Il cambio di denominazione sociale è consentito soltanto in presenza di ineccepibile documentazione di gravi e specifici motivi. 
2) La domanda deve essere presentata al Consiglio federale dal legale rappresentante la Società, entro il termine previsto dalle DOA, corredata dalla seguente documentazione: a) circostanziata relazione della Società sui motivi della richiesta; b) verbale dell’assemblea dei soci; c) parere del Comitato Regionale competente; d) indicazione esatta della nuova denominazione, composizione delle cariche sociali e adeguamento dello statuto sociale alle norme federali”.
Circa il nome da poter dare alla società vi sono alcuni possibili ostacoli di diritto commerciale: il vecchio ‘Sporting Club Juventus Caserta’ fa ancora parte del fallimento dell’Impregima del Cav. Giovanni Maggiò del 15/06/1996, la Juvecaserta Basket è stata invece messa in liquidazione a settembre. Teoricamente i segni distintivi delle due società possono esser messi in vendita, tenendo però sempre in considerazione la par condicio creditorum, secondo la quale non si può favorire un acquirente a discapito del diritto del creditore di esser soddisfatto e delle normali procedure. Qualora Iavazzi dovesse avere un ruolo in questa operazione sarebbe difficile da spiegare ad un giudice che sta vedendo il proprio marchio a sè stesso.
Sarebbe improprio anche parlare di fusione visto che, secondo l’art. 147 comma 1, “È consentita la fusione tra due Società che siano affiliate alla FIP da almeno un anno sportivo”, prerogativa che mancherebbe alla neonata società.
Inoltre, per quanto abbiamo raccolto tramite gli uffici FIP, ancora nessuna richiesta di trasferimento è pervenuta a Roma, nè comunque sarebbe possibile un eventuale cambio di sede a stagione in corso.
Infine è da escludere il trasferimento a Caserta e poter contestualmente disputare una A2 il prossimo anno, in quanto ci sarebbe bisogno di un secondo trasferimento di una squadra di A2 a Caserta, cosa mai avvenuta nella stora della pallacanestro italiana.

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