CASERTA – Lo studio legale Sartoris Lettieri ha avuto mandato dal boss Michele Zagaria di chiedere 100mila euro di risarcimento – da devolvere in beneficenza – come corrispettivo per i danni alla sua immagine causati dalla fiction «Sotto copertura 2 – La cattura di Zagaria» nella serie prodotta da Lux Vide, diretta da Giulio Manfredonia su sceneggiatura di Salvatore Basile e Francesco Arianch.
Lo rende noto l’avvocato Barbara Lettieri, dello studio legale Sartoris Lettieri di Cuneo, che assiste l’ex boss del clan dei Casalesi, detenuto in regime di carcere duro nel carcere di Milano-Opera.
La notizia è trapelata da poco, infatti una lettera è giunta alla redazione del Mattino dallo studio legale Sartoris Lettieri «a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia» per segnalare «inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai». Nella lettera, cui si chiede di dare massima visibilità, i legali annunciano di aver depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale di Roma «al fine di difendere e tutelare la propria immagine ed identità personale».
I legali in particolare, intendono precisare che ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori: uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il boss.
L’avv. Barbara Lettieri ”Abbiamo presentato un ricorso cautelare al tribunale civile di Roma che sarà discusso il prossimo 28 novembre dinanzi alla dottoressa Silvia Albano quarta sezione. Reclamiamo in questo ricorso il diritto all’immagine, il diritto alla verità e il diritto alla dignità. E’ vero che un boss deve essere condannato per i reati che ha commesso ma c’è la dignità umana che va rispettata”.
Inoltre aggiunge l’avvocato di famiglia: ”il mio cliente Michele Zagaria è disposto proprio lui a raccontare tutta la verità della sua vita sotto forma di documentario che assolutamente non corrisponde a quello che è stato raccontato dalla Rai. Ci sono sentenze passate in giudicato che lo dimostrano. Non ha mai ucciso donne, non è stato un pedofilo. Non ha fatto uccidere poliziotti. Poi anche la famiglia mi hanno raccontato che qualcuno in questi giorni li ha fermati per strada chiedendo se loro hanno ricevuto soldi da questa fiction. Naturalmente, assolutamente no.”
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