Non esiste un solo autismo, ogni persona autistica è a se stante e per questo si parla di spettro autistico, un’ampissima fascia di tipologie che vanno dal “basso” all’”alto funzionamento” meglio noto come sindrome di Asperger. Una forma della malattia più volte raccontato in molti film: da Rain man all’ultimo, in ordine cronologico, The good doctor che racconta di un chirurgo con questo disturbo in forma lieve e dotato di abilità speciali. E tra i due film c’è tutta la storia di un’evoluzione comunicativa di una patologia di cui si conosce ancora molto poco. Shaun Murphy, protagonista del serial tv non è Rain man, è un personaggio più complesso capace di suscitare empatia e di raccontare se stesso. Cambia il punto di vista. Attraverso gli occhi del protagonista vediamo un mondo diverso, che non spaventa, ma che fa comprendere quali siano i pregiudizi che ruotano attorno a questa patologia.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, 1 bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico. Ancora più alta la percentuale del nostro paese dove l’autismo colpisce 1 bambino su 100, coinvolgendo oltre 500mila famiglie. Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, istituita nel 2008 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per migliorare la qualità della vita delle persone con autismo, permettere loro di godere di pari opportunità e di condurre una vita significativa come parte integrante della società. In Italia, Palazzo Montecitorio si è vestito di luce blu, nella notte del primo aprile e fino all’alba, per ricordare la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, ma anche altre piazze e monumenti, in tutto il mondo si sono illuminati del colore scelto dall’Onu. Un modo per sensibilizzare su una malattia che riguarda decine di milioni di persone.
Lascia un commento