La “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” del 17 marzo: una festa civica ancora non adeguatamente divulgata tra i cittadini. A 158 anni dall’Unita’ d’Italia occorre un’adeguata preparazione in ogni Comune e Scuola della Repubblica.
Si celebra il 17 marzo la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera, istituita nel 2012 nella data della proclamazione a Torino, il 17 marzo del 1861, dell’Unità d’Italia.
La Giornata dell’Unità nazionale è stata istituita con la Legge n. 222 del 23 novembre 2012 “Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di “Cittadinanza e Costituzione” e sull’insegnamento dell’Inno di Mameli nelle Scuole.
Il 7 gennaio scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva fatto pervenire questo messaggio per l’annoversario del Tricolore: «Si celebra oggi il 222° anniversario del Tricolore, simbolo della Patria. Da Reggio Emilia la nostra bandiera è stata il testimone di tutti gli avvenimenti che hanno segnato il Risorgimento e la conquista dell’Unità d’Italia, sino alla Repubblica. Un cammino distinto da momenti di grande entusiasmo e anche da terribili sofferenze, superate con la tenacia, la caparbietà e l’eroismo di un popolo che non ha mai rinunciato a voler dare ai propri figli un futuro migliore.
Nel Tricolore gli italiani hanno sempre visto riflettersi la loro storia comune. La bandiera è un testimone che viene passato di generazione in generazione per riaffermare i valori della nostra identità in un contesto internazionale che ci vede, raccolti nella comune casa europea, fermi sostenitori della pace e della cooperazione fra le genti.
Al Tricolore guardano con rispetto, animati da sentimenti di onore e lealtà, tutti gli italiani che, in esso e nella Costituzione, si riconoscono concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica».
In relazione alla festa dell’Unità, dai giovani viene da tempo indirizzato al resto del paese un segnale chiaro: di impegno per una “cittadinanza attiva”, di partecipazione dei ragazzi nel mondo della scuola, con i loro insegnanti come parte attiva del rinnovamento della società civile, che si esprime e si impegna sui temi di rilevanza costituzionale, in una forma di apprendimento ed educazione alle “Virtù pubbliche” di impegno per il Bene Comune, al di la e come reazione ai cattivi esempi che spesso vengono da alcuni personaggi pubblici.
Mediante un’adeguata preparazione alla Festa dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera che cade il 17 marzo, occorre recuperare le scuole di tutta l’Italia alla funzione naturale di collante democratico. È ora di trasformare le paure in speranza, nell’educazione e nel rispetto della legalità: lavoro, sostegno alle famiglie, partecipazione e democrazia, solidarietà con chi è in difficoltà. Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
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