«Ricordare le foibe, ricordare le decine di migliaia di vittime, ricordare l’esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni. Per troppi anni su questo dramma c’è stata una sorta di guerra civile culturale che ha dato vita a un negazionismo antistorico, anti-italiano e anti-umano». Lo afferma il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che oggi alle 16 aprirà a Palazzo Madama con il suo intervento la celebrazione del Giorno del ricordo in memoria di tutte le vittime delle foibe, organizzata assieme al presidente della Camera, Roberto Fico. All’evento, che sarà trasmesso in diretta su Rai2, parteciperanno anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, il presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Antonio Ballarin, e il professor Davide Rossi dell’Università degli Studi di Trieste.
Mattarella
Il presidente Mattarella domenica al Quirinale ha ricordato che «Le foibe furono una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono — per superficialità o per calcolo — il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi».
Le celebrazioni
Le bandiere nazionale, europea e civica degli edifici pubblici vengono oggi esposte a mezz’asta. A Roma le celebrazioni sono iniziate con la deposizione di una corona all’Altare della Patria e una cerimonia in Campidoglio alla presenza della sindaca Virginia Raggi Alla foiba di Monrupino (Trieste) si sono svolte le celebrazioni in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati. Era presente anche il leader della Lega Matteo Salvini. A Modena, Ferrara e Rimini deposizioni di corone d’alloro ai monumenti dedicati ai martiri delle foibe. A Ragusa una cerimonia in prefettura. A Milano una cerimonia commemorativa in largo Martiri delle foibe. Alle ore 14.30 intitolazione di un giardino comunale a Norma Cossetto, martire delle foibe. A Firenze deposizione di una corona in ricordo alla lapide in largo Martiri delle foibe. È cominciata con il picchetto del Piemonte Cavalleria la cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza, sul carso triestino, in occasione del Giorno del ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per ricordare le vittime delle foibe, l’esodo giuliano dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra. Davanti alla Foiba è stata esposta una corona di fiori del Senato, rappresentato da Maurizio Gasparri; anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Inca, ha deposto una corona, e altre istituzioni come la Regione Fvg e il Comune di Trieste. Ma quando ha preso la parola il senatore i parlamentari del Pd hanno lasciato la Foiba di Basovizza in segno di protesta per la irritualità del caso.
Per la prima volta era intervenuto prima di lui un presidente di regione, Massimiliano Fedriga, e ciò ha suscitato qualche mugugno, quando però ha preso il microfono anche Gasparri, allora c’è stata la protesta. «Foiba Basovizza ormai è palcoscenico della destra sovranista», ha commentato la parlamentare dem Debora Serracchiani.
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