Caserta – Alla Reggia di Caserta, il principale monumento di Caserta, vi è una mostra di arte all’interno della stanza grande dietro la cappella Palatina (la Chiesa per intenderci), dedicata ad un artista contemporaneo ossia Pistoletto. La Reggia, il complesso Vanvitelliano monumento patrimonio dell’ UNESCO non ha certo bisogno di sponsorizzazioni o pubblicità, tuttavia questa mostra può o potrebbe in qualche maniera attirare dei turisti, incrementando i numeri, già peraltro ottimi soprattutto nelle giornate di domeniche e nei festivi della Reggia di Caserta.
Ma torniamo alla mostra di Pistoletto, la mostra, dicevamo presenta un labirinto all’ ingresso raffigurante il viaggio dentro NOI stessi, fatto con dei cartoni, poi all’ interno della sala grande vi sono anche altri quadri, sculture sempre fatte di carta, raffigurazioni, frasi messaggi anche subliminali inneggianti alle differenze, trovare nella differenza voi stessi nel contatto e nelle relazioni con gli altri senza paura della diversità, l’orgoglio se vogliamo come diversità, senza paura di essere diversi e etichettati, lo si potrebbe interpretare così.
Un simbolo divino ossia l’otto (che sembra una caramella esteticamente), che è una delle principali opere di Michelangelo Pistoletto, simbolo dell’infinito che per l’artista invece rappresenta la creazione, otto dicevamo presente in vari luoghi del mondo in mostra ed esposto a Pavia, al Duomo, con raffigurazioni anche umane, in molte città dell’ Italia, al museo del Louvre di Parigi e via discorrendo.
Una mostra molto interessante compresa nel biglietto di ingresso ossia 14 euro, da visitare insieme agli appartamenti reali un mostra di sicuro interesse, in alternativa per chi ha le possibilità economiche vi sono gli abbonamenti.
Michelangelo Pistoletto, artista contemporaneo ancora in vita, alla Reggia di Caserta con il titolo: “L’arte per la pace preventiva”. Oltre sessanta opere dell’artista, esponente della cosiddetta arte povera, 60 opere esposte alla Reggia dal giorno 27 novembre sino al 30 giugno prossimo. È la mostra “Metawork”, nome che deriva dall’opera Metawork-United Portraits, che fa parte della mostra; un’opera emblematica del lavoro di Pistoletto, che parte dai ritratti fotografici di otto cittadini di Citta dell’ arte per ricombinarli, tramite un programma di intelligenza artificiale, consentendo quel passaggio dalla dimensione individuale a quella collettiva che caratterizza il lavoro dell’artista di Biella, già nei Quadri specchianti di Raffaele Sardo.
All’ interno della mostra, vi è anche una sezione con apposito video esplicativo della mostra e dei cenni biografici sull’artista contemporaneo, sulle sue opere e sul significato delle opere stesse.
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