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LIBERI TUTTI !!! La città divisa per l’incresciosa vicenda del Rione Tescione

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liberi tutti !!! I tre gli indagati del Rione Tescione che stanno facendo discutere e dividere la città per l’incresciosa vicenda accaduta nella serata di sabato 10 aprile 2021 a Caserta.

Erano le 22, quando in Piazza Cavour, compaiono  le volanti “Zara” e  poco dopo “San Leucio” entrambe appartenenti alla sezione Volanti della Questura di Caserta,  che procedevano ai controlli di rito, essendo zona rossa ed essendo istituito coprifuoco dalle 22 alle 5 su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dal fatto che il giorno sia feriale o festivo. I motivi che giustificano gli spostamenti in questi orari restano esclusivamente quelli di lavoro, necessità o salute. La regola vale, dunque, in zona rossa, arancione e bianca.

La volante nota, delle persone intente a colloquiare mentre si dissetano su di una panchina . Gli agenti si avvicinano identificando i soggetti, i quali sembrerebbe non gradivano il controllo posto in atto. Si avvicinavano sulla scena  il padre e il fratello di uno dei tre identificati poc’anzi.

Nel mentre si accendeva una discussione, oltre le due volanti sul posto, ne sopraggiungevano a sirene spiegate  altre 4. Come è possibile riscontrare dal video che abbiamo pubblicato domenica 11 aprile, la situazione si è inasprita a tal punto che De Vivo G. e De Vivo D.padre e figlio, e il Duda venivano tratti in arresto con l’accusa, a vario titolo, di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, e, dopo le procedure di rito, tradotti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Nella udienza di convalida degli arresti di ieri, martedì 13 aprile 2021, il GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., dott.ssa Alessandra Grammatica, ha deciso per la scarcerazione dei tre, non convalidando l’arresto per il 18enne DM, ed applicando la misura della presentazione presso la Polizia Giudiziaria, in questo caso presso la stazione Carabinieri di Caserta, per il 57enne DVG.

Il GIP ha accolto le tesi degli avvocati difensori, Antonello Fabbrocile per padre e figlio, e Ida Lanzone per il DM. Nelle osservazioni, confermando l’atteggiamento aggressivo, evidenzia che la dinamica dei fatti descritta nel verbale di arresto risulta in parte smentita dalle immagini del video acquisito ed ora agli atti. “In un primo momento, sono presenti sul posto due volanti della Polizia e quattro agenti: in tale fase si notano con chiarezza DVG e DVD inveire contro i poliziotti, con atteggiamento aggressivo e minaccioso, sebbene non siano del tutto comprensibili le parole pronunciate.

Il cane come si evince dal video,non era un molossoide – “Nelle immagini si distingue anche il cane, apparentemente di razza Husky, tenuto al guinzaglio da DVD, ma in nessun momento si vede costui aizzare l’animale contro gli operanti, anzi si può notare che a un certo punto lo stesso lo consegna a una donna presente“.

“Sempre in questa prima fase, si vede il DM aggirarsi per la scena, senza tuttavia interagire con gli operanti. A un certo punto delle riprese, si vedono distintamente sopraggiungere altre quattro volanti e l’azione diviene immediatamente molto concitata e anche meno chiara: si nota DVG al momento dell’arrivo delle altre Forze di Polizia alza le braccia e subito dopo si vede un’improvvisa colluttazione tra i presenti, nella quale sono coinvolti lo stesso e il figlio D.”

Pistola dell’agente caduta a terra  – “Tuttavia le immagini non consentono di distinguere la genesi e gli sviluppi della stessa e, segnatamente, se i due indagati (o uno di essi) abbiano aggredito o meno gli operanti, prendendo a calci e pugni gli agenti, né è possibile capire se vi sia un agente riverso a terra. A un certo punto della colluttazione si nota che un agente di polizia perde la pistola d’ordinanza, che viene prontamente recuperata da un suo collega, ma non si comprende dalle immagini quale sia stata la dinamica dei fatti in merito alla caduta dell’arma.”

Dalle immagini emerge altresì con chiarezza che DM non partecipa a tale colluttazione, ma tenta di avvicinarsi reggendo il telefonino per riprendere la scena, sicché un agente gli si para contro, spingendolo indietro e costringendolo ad allontanarsi. A questo punto si vedono accorrere verso i due almeno altri quattro agenti, ma la scena fuoriesce dall’inquadratura e non se ne comprendono gli sviluppi. Dal video, quindi, si vede distintamente che nel momento in cui l’arma cade in terra (se ne sente anche il rumore), il DM è distante dalla scena.”

E’ di solare evidenza dalle immagini che non vi sono operatori di polizia – “accerchiati da un nutrito numero di residenti” – tantomeno – “una folla” – allontanata con lo spray al peperoncino – “come indicato nel verbale, risultando presenti ai fatti, oltre alle Forze dell’Ordine, solo gli indagati e due donne.”

Il video sarà sottoposto all’esame di un tecnico – “alla luce degli elementi forniti dalla difesa, segnatamente della riproduzione video dell’episodio, che dovrà essere analiticamente esaminata, anche eventualmente con l’ausilio di un consulente.”

Fatti di minore gravità rispetto al verbale di arresto, ci saranno approfondimenti per chiarire l’esatta ricostruzione dell’accaduto – “….. allo stato può affermarsi, quanto alle condotte di padre e figlio, che le stesse appaiono connotate da minore gravità rispetto alle emergenze del verbale di arresto, risultando dalle immagini osservate e sopra esposte, che gli stessi hanno manifestato un atteggiamento aggressivo e minatorio nei confronti degli operanti, con riferimento alla prima fase dell’azione, allorquando erano presenti sul luogo del fatto due volanti della polizia, e che – al sopraggiungere delle altre quattro volanti – hanno reagito veemente, tentando di divincolarsi dalla presa degli agenti, sebbene, come detto, le riprese – riguardo questa seconda parte dell’azione – non siano così chiare da consentire una ricostruzione esatta della dinamica dei fatti, che pertanto richiede un approfondimento.”

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