Parrucchieri, estetisti ma anche centri medico-fisioterapici dovranno ridisegnare il loro modo di lavorare nella fase due dell’emergenza sanitaria con la non trascurabile questione di un minor fatturato. Un problema molto sentito come raccontano Ornella La Noce e Clelia Porcaro con il centro benessere L’Araba Fenice a Via s. carlo a Caserta.
“La vedo decisamente dura. Il nostro lavoro non consente la possibilità del rispetto della distanza, quindi presumo che saremo gli ultimi a riaprire. Economicamente ci sarà da recuperare il tempo perso e si dovrà pure far fronte alla restituzione del prestito liquidità. Non sarà facile, ci sarà da lavorare senza orari né sosta, abolendo anche il giorno di riposo”.
Alla preoccupazione dell’imprenditrice La Noce si unisce anche quella dei tre soci di un centro medico-fisioterapico, con collaboratori esterni: l’attività è chiusa dal 10 marzo, prima ancora del lockdown. “Di certo non sarà più la stessa cosa – fa sapere – nel senso che saremo costretti a ridisegnare le modalità di lavoro con prenotazioni solo telefoniche e autocertificazione sullo stato di salute da consegnare all’ingresso. La riapertura al RAMA afferma il Dott. Ciro Guerriero ci consentirà nell’immediato di seguire solo casi particolari: patologie post traumatiche o post interventi chirurgici, perché diversamente potrebbero esserci conseguenze gravi: ma è solo una piccola parte della nostra attività. Per il resto del lavoro, vale a dire la parte più voluminosa, non sappiamo ancora come sarà la ripartenza, ma di sicuro ci sarà un serio danno economico”.
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