L’aria è ancora irrespirabile. Le fiamme sono ancora vive. Il rogo non è spento del tutto. Sul posto poche ore fa è arrivato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora. VIDEO
L’incendio si è sviluppato nella mattinata di ieri, 25 luglio. Questa volta a bruciare è il deposito della ditta ‘Di Gennaro’ di Pascarola a Caivano, società che si occupa di recupero di rifiuti, comprese carta e plastica.
Sul posto sono intervenuti i pompieri per spegnere le fiamme e i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli.
Quanto avvenuto a Caivano ricorda molto quello che si è verificato a San Vitaliano a inizio mese quando ad andare in fiamme fu il deposito della ditta Ambiente Spa.
Al momento gli investigatori non parlano di collegamenti, ma i due episodi sono inquietanti. A cui si aggiunge anche il caso di Battipaglia.
Negli ultimi tre anni nel Paese ci sono stati circa 300 incendi in impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti. Un lungo elenco di roghi neri e sospetti, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno male anche ad ambiente e buona economia.
Sul posto anche Ciro Guerriero presidente del movimento Caserta Kest’è: «Sull’incendio di Caivano ho allertato personalmente la segreteria di Matteo Salvini, il governo deve mettere la parola STOP alla terra dei fuochi, che qualche ignorantone dice che non esiste. C’è il rischio di un nuovo disastro ambientale ed è altissimo, quindi si ponga in essere un decalogo per tutelare la salute di un milione di abitanti e con misure straordinarie per garantire sistemi automatici di allerta e spegnimento degli incendi negli impianti che trattano rifiuti. Credo inoltre che ci sia la possibilità che si tratti di un incendio di natura dolosa. Per questo chiediamo subito alla magistratura di intervenire per capire cosa può aver generato un simili rogo che ha generato una colonna di fumo altissimo e nero che rende l’aria irrespirabile a distanza di chilometri».
“L’incendio sviluppatosi nella zona industriale di Pascarola a Caivano, il terzo nelle ultime settimane, dimostra che in Campania è scoppiata una nuova emergenza e ci aspettiamo che sia affrontata dal Governo come tale”. Così il consigliere regionale e presidente della commissione speciale Terra dei Fuochi Gianpiero Zinzi.
“La priorità adesso è fornire risposte ai cittadini per fare fronte ad una preoccupazione sempre più crescente. In attesa di conoscere le cause del rogo e le eventuali conseguenze sulla salute, va senza dubbio aperta una riflessione su quanto accaduto ha concluso Per questo mi auguro che il Ministro Costa intervenga con celerità per dare un segnale concreto. Perché la Campania possa smettere di essere riconosciuta come Terra dei Fuochi abbiamo bisogno di fatti”.
Intanto proprio ieri è arrivata una prima risposta dal Parlamento: via libera all’unanimità, in commissione Ambiente del Senato, alla proposta di legge per istituire anche in questa legislatura una commissione d’inchiesta sui rifiuti. «Tutti i gruppi politici hanno inteso far partire immediatamente questa importante commissione – ha spiegato la presidente della Commissione Ambiente al Senato, Vilma Moronese (M5s) – Purtroppo mentre stavamo votando ci giungeva la notizia dell’ennesimo incendio ad un sito di stoccaggio di rifiuti, a Caivano in località Pascarola, al confine tra il Napoletano e il Casertano. La commissione che abbiamo istituito in questa legislatura all’articolo 1 alla lettera i) ha il compito specifico di “indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti ovvero i siti abusivi di discarica. Speriamo che presto e con l’aiuto di tutti riusciremo a porre fine a questo terribile strazio e a punire i responsabili dell’avvelenamento dei nostri territori o anche chi non fa il proprio dovere in termini di controlli e sicurezza», ha concluso.
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