Caserta – La ripresa di ogni anno scolastico casertano è un’autentica via crucis. Istituti insicuri, spesso fatiscenti, con enormi problemi di manutenzione, di aule mancanti, con carenza di strutture per lo sport benché disciplina fondamentale per ragazzi in crescita, vabbè noi ne abbiamo fatto di denunce e manifestazioni, ci siamo perfino candidati per incidere e far cambiare lo stato di cose, ma probabilmente una fetta di casertani preferisce lo stato in cui versano le scuole.
A Caserta esistono due tipi di genitori e di scuole. Oggi parleremo per non appallarvi degli istituti scolastici. Quelli dei convegni e quelli definiti reali per non ripetere quelli del kest’è!. La scuola dei convegni, quasi sempre vuoti ed inconcludenti, è inarrivabile, non ha nulla da imparare o da sperimentare, è nella sfera empirea a dispetto di ogni test INVALSI, dà lezioni a tutte le altre ovunque siano, comprese le scuole della Finlandia, prima nazione al mondo per l’eccellenza autentica e sperimentata del suo modello di istruzione. E non si salva nessuno anche all’asilo di rione Acquaviva sono inagibili le aree ludico ricreative per i bambini, nello specifico della scuola materna di via Benevento di quel popoloso quartiere, dove, come ci segnalavano diverse mamme, da svariati mesi l’area dei giochi esterna era stata chiusa per la rottura delle giostrine, che inspiegabilmente non venivano riparate.
E dell’area ludica della scuola dell’infanzia di via Benevento, nel popoloso rione Acquaviva, continui ad essere inutilizzabile da ben sei anni, sei! Ed attenzione, non parliamo, a riguardo dell’area ludica, di un’appendice scolastica di cui, tutto sommato, si può anche fare a meno. Ma di una componente formativa ed educativa essenziale per i bambini di quell’età, i quali, attraverso il gioco con le giostrine e le attrezzature didattiche sperimentano la socialità ed il mondo esterno. Le mamme dei piccoli ne hanno parlato e hanno protestato con la direzione scolastica, con il comune. Niente da fare. E come se si fossero rivolte ad un muro.
Oggi affrontiamo il caso che ci viene segnalato del liceo Manzoni di Caserta, retto dalla onnipresente Adele Vairo, dirigente scolastico con interessanti prospezioni politiche. Sta di fatto che tra congressi, seminari, incontri tematici dei più svariati o presentazione di libri, alcune aule del suo istituto, dacché sono iniziate le piogge abbondanti, subiscono l’infiltrazione dell’acqua piovana come in questi giorni.
Dalle foto pervenute e in nostro possesso si vede come si è ridotto il soffitto di una delle classi. L’intonaco del solaio è talmente impregnato che si sono formate abbondanti muffe con il distacco e la caduta dello stucco. L’acqua, inoltre, penetrando liberamente e da tempo nei muri ha formato dei rivoli sulle pareti delle scale e sugli stessi pavimenti.
Ci risulta che i rappresentanti dei genitori abbiano provato ad interessare della problematica sia l’istituto sia la provincia quale ente proprietario dell’immobile.
Ma senza alcun risultato, se non il classico palleggio di responsabilità o la sminuizione del fatto. Intanto, poiché in almeno due aule si è creato un insopportabile sentore di umidità che rende insalubre l’ambiente, le lezioni di quelle classi sono state svolte nei corridoi, anche per il rifiuto degli studenti a stare nei banchi in quelle condizioni.
Ora vengono utilizzate, in sostituzione, l’aula magna o altre aule secondo che si liberano. Questi i fatti. In prospettiva, ci sentiamo di esortare, conoscendo fatidicamente i nostri polli, i genitori degli studenti a farsi sentire con decisione se non vogliono fare la fine dell’asilo di cui dicevamo.
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