NAPOLI – Ieri, 27 settembre, circa alle 22.10, nella Stazione Centrale di Napoli, il provvidenziale intervento di alcuni agenti della polizia in borghese, ha impedito che si realizzasse lo stupro e rapina.
Nel corso di specifici servizi antirapina, disposti dal Compartimento Polizia Ferroviaria di Napoli, i poliziotti mentre svolgevano controlli di routine in stazione, lungo i binari, giunti al quinto, dove parte il treno regionale diretto a Caserta, hanno notato un ragazzo e una ragazza che procedevano con fare sospetto in una zona isolata e in penombra.
Gli agenti sono intervenuti a soccorso della giovane,quando l’hanno sentita urlare. L’adescatore tentava una fuga disperata, che a quanto pare non gli sia servita a scampargli le manette, è stato perquisito e trovato in possesso del cellulare della vittima e di 10 euro.
Nel corso degli accertamenti sui precedenti dell’adescatore-rapinatore si veniva a conoscenza che nei giorni precedenti, due giorni prima ,il 25 settembre, fosse stato tratto in arresto per furto aggravato e per porto abusivo d’arma bianca. Giunti al commissariato, dalla testimonianza della ragazza, è emersa tutta l’ orripilante verità.
Ciò che in apparenza sembrava una rapina, celava una realtà ben più raccapricciante : un tentato abuso fisico.
Il pregiudicato ha seguito la ragazza a bordo del treno e sotto la minaccia di un coltello l’ha obbligata a scendere e a seguirlo. Il fortuito aiuto degli agenti gli ha però impedito di ultimare il suo malato scopo.
Il PM di turno della Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli ha disposto che l’arrestato fosse tratto presso la casa Circondarile di Poggioreale per la successiva convalida dell’arresto.
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